Jacques Perconte: alta infedeltà

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Appuntamento oggi giovedì 24,  alle ore 18 Teatro Miela

Jacques Perconte è un alchimista dell'immagine digitale. Da oltre vent'anni esplora il segnale video come un materiale da modellare e deviare dal suo programma tecnico, manipolando i suoi codici di compressione, facendo sragionare gli algoritmi per scatenare nebulose di pixel iridescenti, colate di indeterminazione che trasformano le sue immagini in un impasto pittorico ribollente. I suoi "paesaggi contro natura" sono allucinazioni documentarie sospese tra le impressioni lasciate della realtà e la matematica che le codifica e le trasfigura. Infrangendo la superficie dell'ordinaria definizione alla ricerca di un'alta infedeltà, captando vibrazioni nascoste, rivelando il tumulto incessante della materia, Perconte insinua nel digitale l'instabilità e l'imperfezione che sono la libertà e la grandezza del cinema analogico. E proprio per rilevare l'anacronismo fertile della sua pratica, che si perde in foreste di codici per ritrovare le pulsazioni della pellicola, in questi programmi di I Mille Occhi presentiamo una selezione dei suoi lavori in dialogo con film di altri autori del passato e del presente, che come lui vedono nel cinema non tanto uno specchio del reale, ma una grande opera di trasmutazione.

 

Scriabine, Cap Fagnet di Jacques Perconte (2020; 5')

Le Tempestaire di Jean Epstein (1947; 23')

Albâtre di Jacques Perconte (2018; 41')

 

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