Programma e trame: domenica 15 sera

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BELLAVISTA 

Peter Schreiner, 2006, 117'.

Regia, fotografia, montaggio: Peter Schreiner; sceneggiatura: P. Schreiner, Giuliana Pachner; interpreti: G. Pachner, Erminia Colle-Tiz,Bernardina PillerPuicher; produzione: Echtzeitfilm/P. Schreiner; origine: Austria, 2006; formato: video, b/n; durata: 117'. Copia 35mm da Österreichisches Filmmuseum (su autorizzazione di Peter Schreiner).

Bellavista, il nome di tanti hotel di montagna, è anche il nome di un hotel di Sappada, un'enclaves linguistica delle Alpi Carniche, sul confine tra Italia e Austria. Giuliana, l'unica figlia femmina di Piero e di sua moglie Diana, ha vissuto lungamente all'estero, prima di dedicarsi alla gestione dell'hotel di famiglia insieme con il fratello. Sono stati due brutti incidenti e la morte del suo secondo fratello a riportare Giuliana a vivere nella casa dei genitori. Accanto al suo lavoro nelle cucine dell'hotel, studia da anni il dialetto che lei parla fin da giovane, il Plodar, o Sappadino. Il film accompagna Giuliana a far visita ad alcuni vecchi abitanti del villaggio dov'è nata, in un ritorno alle origini che la costringe a fare i conti con le luci e le ombre della sua vita.

 

alle 23:00

Giuseppe lippi, morte di un amico

UN ANGELO PER SATANA 

Camillo Mastrocinque, 1966, 90'. 

Regia: Camillo Mastrocinque; soggetto: da una novella di Luigi Emmanuele; sce- neggiatura: C. Mastrocinque, Giuseppe Mangione; fotografia:Giuseppe Aquari; montaggio: Gisa Radicchi Levi; musica: Francesco De Masi; interpreti: Barbara Steele, Anthony Steffen, Claudio Gora, Marina Berti, Mario Brega, Vassili Karis, Ursula Davis [Pier Anna Quaglia], Aldo Berti; produzione: Discobolo Film; ori- gine: Italia 1966; formato:35mm, b/n; durata: 90'. Copia da 35mm da Cineteca di Bologna. 

TRAMA:

In una villa gentilizia, ove, oltre ai domestici, abitano il conte Montebruno e la sua amante Illa, vengono fatti dei restauri in occasione del ritorno da un collegio londinese di Harriet, nipote del conte e prossima ad occupare il posto di castellana che le compete. Pertanto viene ripescata dal lago, nelle cui sponde è situata la villa, una statua di ninfa, ritraente le fattezze di una Montebruno vissuta duecento anni prima e per il restauro viene chiamato lo scultore Roberto Merigi. Nel frattempo, però, quasi ad avvalorare superstiziose dicerie dei villici a proposito di una maledizione connessa con la statua, avvengono diverse disgrazie, causate dal contegno misterioso e provocatorio della giovane castellana. Carlo, un boscaiolo violento, si scaglia contro Dario, maestro del villaggio e fidanzato della cameriera Rita; poi incendia la propria casa, provocando la morte della moglie e dei cinque figli. Vittorio, il giovane e strambo giardiniere, aggredisce alcune donne del paese e finisce linciato. Dario si impicca. Roberto, innamorato di Harriet, dopo pazienti indagini riesce a dimostrare la nefasta influenza esercitata sulla nipote dal conte Montebruno e le colpe di Illa, causa prima di tutti i delitti.

«Come già dimostrato con La cripta e l'incubo, presentato in questa rassegna, Mastrocinque è stato uno dei pochi re- gisti italiani a trasfondere nei suoi film gotici un'atmosfera genuinamente let- teraria, fedele alle fonti del genere. Un angelo per Satana, molto curato nella fotografia e nella sceneggiatura, è un esemplare raro anche perché attinge a una novella italiana di Luigi Emma- nuele, di cui è avvertibile lo spessore psicologico. Il film è una delle migliori interpretazioni di Barbara Steele, e costruisce un ritratto di donna a volte crudele, più spesso sconcertante, che armonizza poeticamente col paesaggio tranquillo e misterioso del lago. Il ritmo, un po' lento, è incalzato dalle sequenze oniriche o violente, che scuotono l'atmosfera malinconica e crepuscolare». 

Giuseppe Lippi in Giuseppe Lippi, Lorenzo Codelli, Fant'Italia, cit. 

 

 

 

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