Castelli di sabbia, II. L’ultimo ponte (Nikad više)

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Castelli di sabbia, II. L'ultimo ponte (Nikad više)

Grad u sivom Ivan Martinac, 1992, 12'16'' 114 inquadrature.

Regia, sceneggiatura, montaggio: Ivan Martinac; fotografia: Ante Verzotti; suono: Messa funebre, Antonio Vivaldi; produzione: Dalmacija film i video (Spa- lato); origine: Croazia, 1992; formato: 35mm, col.; durata: 12'16'' (114 inq.). Copia 35mm da Državni arhiv u Splitu.

«Arrivederci in questa (quella che è) o nella prossima pace. Sappilo: eventuali alienazione, follia, guerra (e tutto è possibile se non riprendiamo la strada) non sono le nostre (tue o mie) aliena- zione, follia, guerra... Per essere sincero, avevo previsto i "bisticci di guerra" conoscendo il "programma" di Milošević e Ćosić. Sapevo che si sarebbe "sparso del sangue" su uno dei confini, in un sobborgo periferico, ma ritenevo che gli scontri sarebbero cessati presto e che non avrei avuto ragione di viverli come una MIA guerra. [...] Non si poteva nemmeno immaginare, soprattutto non nel paesaggio mite lungo la costa adriatica, che la massa degli esseri assatanati avrebbero buttato le granate (missili) su campanili delle chiese, navate delle chiese, ospedali, asili, scuole, stazioni d'autobus, veramente non si poteva immaginare che quelle bel- ve barbute in uniforme e senza, con un'enfasi "d'ispirazione" avrebbero mal- trattato vecchi e deboli, sgozzato bambini. Quindi questa guerra, a differenza della Seconda, che ricordo solo in par- te, è diventata MIA. La malattia non mi ha permesso di andare in trincea, dove, per mia stessa sorpresa, avrei voluto andare. Ho scritto diverse proteste, ho realizzato un cortometraggio triste. I terrificanti crimini da parte di coloro che detestano la civiltà non hanno colpito la mia città (Spalato), ma le rose nere sono comunque uscite dal mio cuore, le rose nere: Vukovar, Osijek, Mostar, Škaranje, Sarajevo, Dubrovnik, Drniš».

Ivan Martinac, lettera aperta a Živojin Pavlović, Spalato, 20 luglio 1992

 

Život i priključenje Radovana Karadžića, Lazar Stojanović, 2005, 52', anteprima italiana.

Regia: Lazar Stojanović; sceneggiatura: Mirko Klarin; fotografia: Zoran Petrović, Dušan Krivokapić, Goran Tubajić; suono: Novica Jankov, Dejan Ilić, Jasmin Suvalija; montaggio: Aleksandar Stanojević; interventi: Ljiljana Bulatović, Elvira Vitlar, Jevrem Brković, Dr. Zoran Stanković, Marko Vešović, Željko Kopanja, Dr. Ismet Cerić, Daniel Pirić, Predrag Pašić; produzione: Mirko Klarin per Sense Agency; origine: Croazia, 2005; formato: DVCam, col.; durata: 52'. Copia file digitale (da DVCam) da Sense Agency.

Il film, diviso in 17 capitoli, è un tentativo di rivelare i vari aspetti della personalità della "volpe dai 1000 volti", come lo definisce Stojanović nel titolo di un capitolo. Il film fa luce sulla retorica e sugli argomenti che Karadžić ha usato per manipolare le masse e sulle conseguenze delle sue azioni, descritte nell'atto di accusa emesso contro di lui dall'ICTY (Tribunale penale internazionale per l'ex-Jugoslavia). È una panoramica di personaggio che era considerato un mito e che è entrato nelle epiche canzoni popolari.

 

 

Uspon i pad generala Mladića Lazar Stojanović, 2005, 46', anteprima italiana.

Regia: Lazar Stojanović; sceneggiatura: Mirko Klarin; fotografia: Zoran Petrović, Dušan Krivokapić, Goran Tubajić; suo- no: Novica Jankov, Dejan Ilić, Jasmin Suvalija; montaggio: Aleksandar Stanoje- vić; interventi: Ljiljana Bulatović, Jovan Divjak, Dr. Zoran Stanković, Ljubodrag Stojadinović, Željko Kopanja; produzio- ne: Mirko Klarin per Sense Production; origine: Croazia, 2005; formato: DVCam, col.; durata: 46'. Copia file digitale (da DVCam) da Sense Agency.

È un'analisi socio-psicologica del mito di Ratko Mladić come soldato, leader, eroe, uomo straordinario, un mito che è diventato uno strumento di propaganda politica e gradualmente ha attraversato drastici cambiamenti. Il film è diviso in vari capitoli (come quello su Karadžić) con titoletti evocativi - "Discreto charm del generale", "Il mediato- re", "Adorato dalle masse", "Il credente", "Il rifugio", "Il genitore", "La sconfitta", "Gli dei della guerra" - e fornisce spunti di riflessione a tutti, indipendente- mente dalle loro convinzioni e simpatie.

 

Je vous salue, Sarajevo Jean-Luc Godard, 1993, 2'15''.

alla presenza di/with Mirko Klarin, con la presentazione di/introduction by Mila Lazić

Il regista franco-svizzero ci rivela a poco a poco l'immagine crudele che il fotoreporter americano Ron Haviv ha scattato in Bosnia nel marzo 1992, accompagnandola con la sua voce vellutata e la dolce musica di Arvo Pärt. Il video ha fatto parte della 29ª Biennale d'arte di San Paolo (2010).

 

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