CONFERENZA STAMPA XXVII EDIZIONE
Si è svolta stamattina a Trieste, presso la libreria Ubik, la conferenza stampa di lancio per la XVII edizione de I Mille Occhi, festival internazionale del cinema e delle arti, che si svolgerà dal 14 al 20 settembre a Trieste, presso il Teatro Miela, con un'anteprima di due giorni a Roma, l'11 e il 12 settembre, presso il Cinema Trevi della Cineteca Nazionale. La rassegna, realizzata dall'Associazione Anno Uno, ha ricevuto il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, della Fondazione Kathleen Foreman Casali, della Fondazione CRTrieste e della Banca di Credito Cooperativo del Carso. L'ingresso sarà libero per tutte le giornate.
Presentando il programma, il direttore Sergio M. Grmek Germani ha evidenziato la pluralità di proposte, che confluiscono in un ricco calendario di incontri e visioni, capace di abbattere qualsiasi frontiera fra cinema del passato e del presente. Tutti i film, proiettati dove possibile nei formati originali, tornano infatti a vivere sul grande schermo in tutta la propria flagranza.
Due le personalità fondamentali omaggiate quest'anno dal festival, entrambe strettamente legate al territorio di Trieste: Franco Basaglia e il regista Franco Giraldi. La figura di Basaglia sarà inquadrata grazie al cinema attraversato (il toccante documentario I giardini di Abele di Sergio Zavoli) e anche praticato (con la presentazione dei materiali di una sua video-inchiesta inedita). A Giraldi il festival assegna invece il Premio Anno uno, riconoscendo alla sua opera un valore di livello europeo, testimoniato sia dal lavoro nei generi cinematografici (il western, la commedia d'autore) che nell'adattamento di grandi scrittori (Conrad, Stuparich, Soldati). A omaggiare Giraldi sarà presente inoltre la star internazionale Senta Berger, protagonista di due dei film in programma, Cuori solitari e La giacca verde.
Olaf Möller, collaboratore storico del festival, ha introdotto l'omaggio a Eckhart Schmidt, regista tedesco autore di un Ciclo Romano che I Mille Occhi avranno il piacere di presentare in anteprima mondiale. Attivo fin dagli anni Sessanta e fautore di un cinema che sappia essere "commerciale" ma al tempo stesso intelligente e ossessivamente personale, Schmidt ha realizzato oltre 150 film, che costituiscono un vero e proprio continente, in larga parte ancora inesplorato. Il Ciclo Romano, girato in Italia fra il 2016 e il 2018, è un'autentica summa della sua poetica, con il merito aggiuntivo di aver svelato quattro inedite attrici, che si sono concesse con generosità al seducente gioco di rimandi culturali con cui il regista testimonia il grande amore per la letteratura e la pittura italiane.
Mila Lazic, già curatrice lo scorso anno della fortunata rassegna dedicata all'avanguardia serba e croata, ha annunciato il proseguimento di questa panoramica sul cinema dell'ex Jugoslavia, in particolare con l'anteprima italiana di quattro opere di Lazar Stojanović. Partendo da materiali di repertorio e dalle pratiche dell'home movie, Stojanović procede sistematicamente allo smontaggio e alla demistificazione della propaganda nazionalistica, con una riflessione ancora oggi attuale sul ruolo e la coscienza dei media. A integrare la rassegna è previsto un convegno sulla follia della guerra che ha sconvolto la Jugoslavia, a cui sarà presente anche la produttrice e attivista Nataša Kandić, candidata al premio Nobel per la pace.
Ha chiuso l'incontro Michele Zanetti, presidente dell'Associazione Anno uno, che ha sottolineato il carattere culturale di questo festival di ricerca, invitando il pubblico a scoprire con i propri occhi la ricchezza e l'originalità dei film in programma.
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