LA CUGINA DEL PRETE di Wes Craven
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Sabato 16 settembre 2017, ore 20.45, Trieste, Teatro Miela
Appuntamento oggi in prima serata per l'unico hard di Wes Craven, realizzato (con pseudonimo Abe Snake) nel 1975, tra i due horror dei suoi esordi, L'ultima casa a sinistra e Le colline hanno gli occhi.
È un film terribilmente affascinante e personale ... un'opera che rientra in quella ricerca sperimentale, realizzata all'interno del genere pornografico, successivamente etichettata come porno-chic: la pornografia degli intellettuali, non disdegnata dalle signore e da certa intellighenzia benestante.
Marcella Leonardi
Quella prodigiosa matericità che già in Gerard Damiano si crea tra corpi, luoghi e colore, in una dimensione più urbana, diventa qui una delle più affascinanti realizzazioni del paesaggio americano, partendo da un Thoreau sottolineato a sinistra quanto Milius lo sottolineò a destra. E la bellezza del film nulla toglie al carattere eccitante dell'hardcore, a smentire quanti vedono la differenza in una presunta narratività che renderebbe l'hard dei primi tempi "ancora cinema". Non è certo la coazione alla storia che rende l'hard cinema, essendo esso cinema potenzialmente al massimo grado già per la fisicità con cui irrompono i corpi e attraggono gli sguardi. In questo film conta che la protagonista Jennifer Jordan (con pseudonimo Sarah Nicholson), già nota per i bellissimi soft liminari di Joe Sarno, raggiunga lo splendore delle massime attrici di Damiano dandosi al film con un abbandono all'esperienza.
Sergio M. Grmek Germani
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