Premio Anno uno 2015 a Vítor Gonçalves
Questa sera alle ore 20.45 al Teatro Miela
Consegna del Premio Anno Uno a Vitor Gonçalves per il suo ultimo lungometraggio A Vida Invisível. A seguire, la proiezione del film.
Riportiamo la motivazione del premio da parte del direttore dei Mille Occhi Sergio M. Germani.
«Isabel!» chiama la voce maschile dal fuori campo nell'incipit di Uma Raparíga no Verão, e Isabel Galhardo, sublime presenza di quell'unico film, ci rivolge lo sguardo. Poco dopo la voce paterna ripete il vocativo senza che lei appaia. Già questa "rima" incompiuta rende l'opera d'esordio quintessenza del cinema. Il così spesso negato bisogno di presenza (dalla morte, dal potere sociale, da un impossibile amore) accomuna intimamente la vita e il cinema, che talvolta può opporvisi (Dreyer, Wysbar...). Solo gli stolti possono sorprendersi che Gonçalves non abbia girato altri film (a parte il mediometraggio Meia Noite di cui fu insoddisfatto) dopo tale trasparenza assoluta sul cinema. Ma 27 anni dopo egli realizza A Vida Invisível il cui titolo stesso contiene tutto il registro del cinema. E gli stolti ritornano aspettandosi forse un clone del primo film. Anche qui c'è all'inizio un vocativo, «António!», rivolto dalla voce fuori campo del protagonista al nome che fu del cineasta maestro di Gonçalves, Reis, e il cui controcampo diventa la vita invisibile dei "titoli di testa". Nessuno di questi due film è a 35mm, il corpo eletto dal cinema nella sua storia e di cui gli sguardi di Gonçalves hanno coltivato la passione (da Splendor in the Grass di Kazan ai capolavori macmahoniani di Preminger e Lang citativi). Il primo è a 16mm e di questo formato "ridotto" incarna la sensuale vulnerabilità; il secondo è in digitale (ma con inserts da Super8), e di questo luogo di sottrazione realizza uno dei primi capolavori assoluti con l'ultimo Paulo Rocha (con cui converse già il primo Gonçalves) e The Canyons di Schrader. Momento massimo quindi, oggi, del glorioso cinema portoghese, in cui riappaiono il film postumo di Oliveira e le scelte ordetiane di João Bénard da Costa. Si realizza la saggezza socratica di Rossellini che sapeva essere il cinema allo stesso tempo corpo e idea. Non poteva quindi esserci Premio Anno uno più indispensabile di quello che s'inchina al genio di Vítor Gonçalves.
Associazione Anno uno
settembre 2015
imilleocchi newsletter
Privacy Policy per i visitatori del sito
Secondo quanto previsto dalla Legge 124/2017, l'Associazione Anno uno rende pubblici online gli importi di natura pubblica ricevuti nel 2018.