Strangler of the Swamp
Martedì 22 settembre 2015, intorno alle ore 23.20, Teatro Miela
Strangler of the Swamp
di Frank Wysbar, 1946
«Frank Wysbar (1899-1967) è uno dei registi tedeschi meno noti e più interessanti. Durante i primi anni del sonoro realizzò due film molto raffinati - Anna e Elisabetta (1933) e il film di stasera, Fährmann Maria - lasciando poi la Germania di Hitler per approdare nel 1939 in America. Non sappiamo molto dei suoi primi anni in questo paese, se non che si impegnò a divulgare la sua posizione anti-nazista con una lunga serie di interventi pubblici. La sua carriera hollywoodiana fu limitata a quattro interessanti film a basso budget girati per la PRC, più il curioso The Prairie (Nella terra di Buffalo Bill), un western girato interamente in studio. Ritornò a lavorare n Germania nel 1957, realizzando altri otto film [...] ma senza mai riguadagnare il prestigio di un tempo. Sulla scorta di Anna e Elisabetta e Fährmann Maria, Wysbar può comunque essere iscritto fra i più originali poeti del grande schermo. [...] Non è un caso che Wysbar, arrivato a Hollywood, decise nel 1945 di realizzare un remake del suo miglior film tedesco. Dopo tutto si trattava essenzialmente di una sua creazione che non era stata vista dal pubblico americano, e inoltre in un periodo segnato da La casa sulla scogliera e Incubi notturni i racconti di fantasmi cominciavano finalmente a esser presi sul serio. Ma la PRC era il più povero di tutti gli studi di Hollywood, persino più piccolo della Monogram, e tutto quel che si aspettava era un filmetto horror da girarsi in una settimana, con meno di 20.000 dollari, da accompagnare a prodotti come Mostro pazzo o Il vampiro. Wysbar non deluse le aspettative in termini di costi e piani di lavorazione, ma diede alla PRC qualcosa che somigliava a un film "d'arte", un'opera che pur senza poter eguagliare il lirismo dell'originale restava inconfondibilmente romantico e tedesco. [...] La PRC, probabilmente sconcertata dal risultato, tentò di proporre il film come horror, infliggendogli una tipica colonna sonora orrorifica che non solo anticipa la suspense, ma impoverisce i momenti di silenzio [...] così importanti nel creare l'atmosfera. Ma è un piccolo film talmente notevole che si può soprassedere su questi limiti, e anche su quelli di Rosemary La Planche, reginetta di bellezza che avrebbe intrapreso una breve e trascurabile carriera, e del protagonista Blake Edwards, che avrebbe poi fatto meglio come regista». (William K. Everson, 1987)
Anziché un sequel, con "Lo strangolatore della palude" Frank Wysbar si cimenta un remake del suo "Fährmann Maria", girato in Germania nel 1936 dei cui umori metafisici da antica saga nordica riesce a conservare qualche traccia, pur in un contesto di assoluta povertà. Uno stagno immerso nelle nebbie si trasforma ai nostri occhi nel regno degli inferi, ma al posto di Caronte è una bella ragazza a guidare il traghetto in mezzo ai miasmi venefici tra cui fluttua il fantasma dello Strangolatore.
Rispetto al precedente "Fährmann Maria" le maggiori differenze si hanno con il raggiungimento del climax da parte della vicenda: nel film del 1936 Maria sconfigge "la morte" conducendola tra le paludi, dove trova la sua fine sprofondando in esse; in "Strangler of the Swamp", invece, la protagonista offre se stessa al vendicativo spirito: egli è, in senso lato, consumato e vinto dallo stesso gesto d'amore della fanciulla.
La comparazione tra il lavoro originale e il suo remake si rivela particolarmente interessante, in quanto diretti dalla mano dello stesso regista. Nonostante il budget ridotto ne abbia inevitabilmente influenzato la produzione, "Strangler of the Swamp" non deve essere tuttavia visto come un passo verso il basso dal punto di vista qualitativo.
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