Fährmann Maria

Maria 3.jpg

Martedì 22 settembre 2015, ore 22.00, Teatro Miela

Fährmann Maria

di Frank Wysbar, 1936

«Fährmann Maria chiude la serie dei film del soprannaturale che erano iniziati con Lo studente di Praga nel 1914. [...] All'inizio del film, un battelliere di un posto lontano sente dalla sua capanna suonare la campana dall'altra parte del fiume. Porta la sua imbarcazione sull'altra riva, dove prende a bordo un uomo strano e silenzioso. In mezzo al fiume il battelliere cade morto tra le braccia dello sconosciuto. Questa storia dà origine alla voce che il fiume sia abitato da uno spirito maligno, ed è impossibile trovare qualcuno disposto a fare il battelliere. Un ragazza senza casa di nome Maria, che cercava lavoro al villaggio, accetta il posto. La prima notte del suo nuovo lavoro, ella viene chiamata a raccogliere un giovane ferito che è evidentemente in fuga. Gli fa attraversare il fiume, e non risponde alle chiamate di quelli che lo inseguono, i quali, secondo la descrizione del giovane delirante, sono degli agenti della morte in persona. La sera seguente ella risponde al suono della campana e trova di nuovo lo sconosciuto sull'altra sponda. [...] L'ultima risorsa di Maria è di sacrificarsi al posto dell'uomo che ora ama. [...] Ovviamente questo film non aveva nulla in comune con qualsiasi altro film del periodo nazionalsocialista. In pratica è un film muto, con pochi brani di dialogo, accompagnato dalla luminosa colonna sonora di Herbert Windt, fotografato in modo eccezionale da Frank Weihmayr. Wysbar e Weihmayr presero i loro attori e la loro équipe e li portarono lontano dagli studi, nella remota landa di Luneburg, vicino ad Amburgo. [...] In un'epoca di farse grossolane e di pomposità storiche, Fährmann Maria rappresenta una nota davvero strana, ed è possibile leggervi una varietà di significati simbolici nella trama, alcuni dei quali certamente non lusinghieri nei confronti del cinema nazista. Gli uomini a cavallo che danno la caccia all'eroe cavalcano vestiti di nero su cavalli bianchi, come le SS. La figura dello Sconosciuto (Peter Voss) che non parla quasi mai, è ripresa direttamente dal film di Lang, Desti no; egli è ovviamente l'agente del male e della morte, ma non è completamente indifferente e insensibile. [...] Goebbels fu disgustato dal film, probabilmente perché il significato della storia non era chiaro. [...] Quando emigrò negli Stati Uniti, Wysbar rifece la stessa storia sotto il titolo Strangler of the Swamp».

David Stewart Hull, Il cinema nel Terzo Reich. Studio sul cinema tedesco degli anni 1933-1945, Cinque Lune, Roma, 1972





Un piccolo villaggio tedesco circondato dalle paludi, il cui l'unico collegamento con la terraferma è costituito da un piccolo traghetto che dev'essere tirato a mano. Le voci inquietanti che circondano la misteriosa morte del vecchio traghettatore, di cui nessuno desidera prendere il posto. Nessuno, tranne Maria, giovane donna senza documenti e senza un posto dove andare, l'unica disposta ad accettare ciò che gli altri non vogliono.

Queste le premesse di "Fährmann Maria", dramma silenzioso, in cui nessuno dei pochi dialoghi si rivela realmente essenziale allo svolgersi della vicenda; la cui forza è tutta nelle immagini, e nell'inquietante colonna sonora composta da Herbert Windt. In una nebbiosa atmosfera resa ancora più cupa dall'uso sapiente dei filtri diffusori, una misteriosa figura appare sulla riva, cerca un uomo, il giovane ferito che Maria ha soccorso. Che sia un ufficiale del governo, o la Morte stessa, ciò non impedisce alla spaventata protagonista di fare di tutto per proteggere il ragazzo fuggiasco. I suoi tranelli le consentiranno di avere la meglio sull'uomo vestito di nero, permettendo ai due giovani di lasciare l'isola per sempre.

imilleocchi newsletter

Tieniti aggiornato sulle nostre ultime novità!

Condividi contenuti

Privacy Policy per i visitatori del sito

Secondo quanto previsto dalla Legge 124/2017, l'Associazione Anno uno rende pubblici online gli importi di natura pubblica ricevuti nel 2018.