Abuna Messias

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Domenica 20 settembre 2015 ore 9.15 Teatro Miela

 

Abuna Messias (Cardinal Massaia)
di Goffredo Alessandrini, 1939

 

Prima di tornare di nuovo in Abissinia, il cardinale Massaia cerca di ottenere gli appoggi necessari dal governo piemontese. Benché il suo progetto susciti l'interesse del conte di Cavour, il Gabinetto non stanzia i fondi e il missionario parte ancora una volta da solo per l'Africa, affidandosi alla Provvidenza. Accolto alla corte del re Menelik, il cardinale inizia a organizzare la sua missione e a ramificare la sua opera benefica. L'Abuna Atanasio, capo della Chiesa Copta, cerca in ogni modo di ostacolarlo e di ottenere la sua espulsione dal paese. Avendo tuttavia Massaia l'appoggio di Menelik, ad Atanasio non resta che ricorrere all'imperatore, facendo scoppiare una guerra intestina. Il cardinale decide di lasciare l'Etiopia per far finire il conflitto, ma la sua predicazione non è stata vana...

 

«Le vicende del popolo italiano sono unite alla propagazione della civiltà cristiana da una connessione che trascende ogni contingenza casuale. I principali protagonisti della sua storia non raramente hanno svolto un compito che si riallaccia indissolubilmente all'espansione della fede cattolica romana in altri Paesi e perciò assume un carattere universale. [...] Il Cardinale Guglielmo Massaia è una di tali figure. La sua statura umana e cristiana domina vari decenni della storia etiopica e la sua opera ha tracciato una pista che fatalmente e provvidenzialmente doveva trasformarsi in un'autostrada. [...] Bisognava scegliere un episodio centrale tra i numerosissimi che costellano la sua vita missionaria. Un episodio altamente significativo e drammatico che riassumesse possibilmente la sua attività di sette lustri e fosse un simbolo concreto del suo ideale. La lotta tra lui e il rappresentante principale della religione che combatteva, ha appunto il pregio di fissare sullo schermo il nucleo essenziale dell'opera massaiana e di simboleggiare il fine superiore dell'apostolato cattolico: la lotta del bene contro il male. [...] D'altronde due fattori rendevano attuale la vita del Cardinale Massaia. Il ritrovamento, dopo 60 anni, di un nucleo di suoi convertiti assieme all'ottuagenario Sacerdote indigeno a cui il Missionario aveva affidato la custodia delle sue opere e la partecipazione alla campagna etiopica di un suo pronipote, il Padre Giuliani, immolatosi per la redenzione dell'Abissinia. Questi collegamenti sono accennati nell'epilogo e danno all'opera un profondo carattere di compiutezza mentre costituiscono la vera apoteosi del protagonista. Alla sua esaltazione partecipa direttamente la Patria che, riprendendo la missione affidatale da venti secoli dalla Provvidenza, continua nel mondo un'opera incomparabile di fede e di civiltà».

 

Calllisto V. Vanzin, Luigi Bernardi, Come abbiamo fatto "Abuna Messias", «Film», 12 agosto 1939

 

«Se Abuna Messias era un sant'uomo, beh, è molto difficile parlare di un santo nella sua concretezza, nella sua violenza, nella violenza degli eventi storici che l'hanno coinvolto. [...] C'era un rapporto molto preciso [con il presente]. Era un recuperare il passato legandolo al presente. Nel film come tu lo conosci manca una parte che venne girata, e che riguardava proprio la guerra d'Africa [...]. Iniziava con l'episodio di un cappellano militare che, avanzando con le truppe, riscopriva i luoghi dove Abuna Messias aveva operato, ritrovava delle tracce, e su quelle noi si ricostruiva la vicenda. Poi all'atto pratico ci si accorse che questo non funzionava, era di più, e quindi cadde. Ma l'idea iniziale, quella che spinse alla realizzazione del film - e che credo, fu incoraggiata anche dal Ministero - era proprio questa: collegare l'Italia all'Etiopia attraverso mezzo secolo di storia. [...] Era un film profondamente pacifista. E infatti, una delle ragioni per le quali cadde l'introduzione bellica, è che trasportava su un piano diverso il discorso, e distorceva l'interpretazione di tutta la storia del cardinal Massaia».

 

Vittorio Cottafavi in Francesco Savio, Cinecittà anni Trenta. Parlano 116 protagonisti del secondo cinema italiano 1930-1943, a cura di Tullio Kezich, Bulzoni, Roma, 1979 

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