Deborah De Robertis
PERSISTENZA IMMAGINE, DEBORAH DE ROBERTIS A I MILLE OCCHI
Dal 18 al 23 settembre 2015, nell'atrio del teatro Miela nello spazio-bar Persistenza dell'immagine Deborah De Robertis ai Mille occhi 2014 in loop.
Che fosse un abbaglio? Non la scelta di videoproiettare su grande schermo l'anno scorso Miroir de l'origine di e con Deborah De Robertis, alla sua presenza, video che faceva persistere la sua apparizione al Musée d'Orsay sotto il dipinto vaginale di Courbet: di quella scelta siamo convinti quanto lei, anche se l'autrice stessa esitava a spostarne la visione dallo spazio museale e online a quello della sala; e anche se nessun altro al mondo ci ha voluto strappare l'evento, e le censure ormai permissive (salvo gli inferni islamisti) vi hanno rimesso in funzione la propria classica opera di rafforzamento dell'immagine provocante e censurata, e persino a Trieste nello staff si è temuto che la serata superasse certi confini (cosa che l'incertezza di Deborah ha percepito e evitato). L'abbaglio su cui dubitiamo è l'apparizione di Deborah nel nostro mondo, anche se siamo certi della giornata appassionante dopo il festival passata con lei ancora a Trieste, con la visione di altre sue videoperformance quale promessa di un suo ritorno quest'anno. Presto però si è capito che le date del festival sarebbero coincise con una sua grande mostra in Lussemburgo, e allora si è rinviato il ritorno al 2016. Ora però si apprende che le istituzioni lussemburghesi che sembravano più illuminate hanno cancellato la mostra, c'è un duro scontro legale in cui non possiamo che augurare a Deborah un successo nonostante l'attuale preoccupante perdita di un sostegno istituzionale. L'appuntamento per noi rimane al 2016, ma attendiamo rassicurazioni dal sempre intermittente comunicare di lei. L'unica certezza del suo attraversare le nostre vite sono le immagini che potremo vedere in loop per tutto il festival: il bel fotoservizio di 49 foto che le ha scattato per «Il Piccolo», nella hall del l'Hotel Colombia, Andrea Lasorte, e di cui in catalogo riproduciamo la prima, seducentemente pre-spread (sottratta del bel rosso che varia tra divano, smalto sulle unghie e rossetto sulle labbra); e il video che alla serata ha ripreso Aaron Burn, in cui lo starle accanto con timida eccitazione prolunga in lei la sorridente certezza di una necessità del corpo (come ricordava la «Lilith» Jean Seberg) osservato con un fondo gelido che vorremmo essere il solo irreale.
(smg)
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