Barbara - Wild wie das Meer
Copia 35mm del Werkstattkino.
Di Wysbar (Wisbar in America) condivido con Möller l'esigenza di una scoperta, delineata da Eisenschitz nella sua breve storia del cinema tedesco. Cineasta che prolungò fin quando possibile nel cinema nazista la radicalità espressionistica e dreyeriana, e poi la calò nel noir, nel serial, nella televisione americana, per tornare nel dopoguerra all' impossibile patria, con un ciclo di film trasgredenti le gerarchie militari (compresa una coproduzione italiana con la sfuggente Dorian Gray). Cineasta le cui apparenti rigidezze si smentiscono prontamente: qui una storia colorata che parte da una didascalia su Fourier e i vichinghi, passa attraverso un amplesso nel fieno della stalla (come nel Čap, già evocante De Santis e Fracassi) e si conclude rifacendo lo sguardo in macchina di Harriet Andersson in Monika di Bergman. Film misterioso come pochi. (s.g.g.)
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