Klein William
Regista statunitense, nasce a New York nel 1928 da una famiglia d’origine ungherese di poveri immigranti ebrei. Il commercio di abbigliamento di suo padre andò in rovina nel 1928. Crescendo nel pieno degli anni Trenta nelle mean streets di Manhattan, in una sorta di quartiere di semi-slums, conosce subito l’antisemitismo, sia da parte dei suoi compagni di studio sia sulla strada. Klein era un ragazzo ebreo in una comunità irlandese e per questo si sentì sempre alienato dalla cultura di massa. Nonostante ciò fu subito un ragazzino brillante, sarcastico, che amava le arti e l’umanità. Adorava il Moma che divenne quasi la sua seconda casa dai 12 anni in poi. A 14 anni, superando di gran lunga i suoi compagni, inizia a studiare sociologia in un college di New York. Diciottenne abbandona gli studi e passa due anni nell’esercito americano, lavorando in Germania e in Francia come operatore radio, e viene congedato a Parigi dove decide di rimanere per fare il pittore. Nel 1948 ebbe modo di conoscere il grande pittore Fernand Legér di cui inizia a frequentare l’atelier, senza però diventare suo allievo, cominciando a condividere ed apprezzare il suo pensiero e le sue idee, più dei suoi quadri stessi. Sposa Florin del Jeanne, parigina, e decide di rimanere in Francia. La grafica, il Bauhaus, Mondrian e Max Bill hanno molto influenzato la formazione artistica di Klein, che assimila l’intera evoluzione dell’arte plastica e dà vita ad una serie di pitture murali. Nel 1952 Klein ha due esibizioni a Milano presso il Piccolo Teatro e alla Galleria il Milione e incomincia a collaborare con l’architetto Angelo Mangiarotti, che gli commissiona dei dipinti murali su pannelli mobili, che vengono usati per dividere le stanze. Nello stesso anno inizia a collaborare con la rivista italiana d’architettura «Domus». Nel 1954, dovendo realizzare un nuovo lavoro che implicava l’utilizzo di materiali speciali, non reperibili in Europa, lascia Parigi per recarsi a New York e qui comincia un complicato rapporto d'amore e odio con la sua città natale. Grazie alla visione europea, acquisita durante la permanenza a Parigi, riceve molti stimoli positivi da ciò che vede e decide quindi di realizzare un diario fotografico del suo soggiorno newyorkese. Nel 1956 nasce Life is good and good for you in New York, uno dei libri più importanti della storia della fotografia, ma appena presentato fu uno scandalo: gli americani non si riconoscono nelle foto di Klein, addirittura lo criticano e lo disprezzano. Solo dopo il suo rientro in Francia riesce a pubblicare il suo libro, grazie all’interessamento di Chris Marker. Il libro vince il premio Nadar e Klein diventa famoso in tutto il mondo. Proprio dopo averlo visto, qualche anno dopo la sua pubblicazione, Federico Fellini gli offre la possibilità di lavorare come assistente sul set di Le notti di Cabiria. È poi la volta di altri libri, quali ROMA (1956), MOSCA (1961), TOKIO (1962).
Dal 1955 al 1965 lavora per «Vogue». A partire dal 1965 fino ai primi anni Ottanta, abbandona la fotografia e si concentra nella realizzazione di film (lungo e cortometraggi) e svariati documentari: Broadway by light (1958), Qui êtes-vous, Polly Maggoo? (1966), Mr. Freedom (1969), Muhammad Ali, the Greatest (1969), The little Richard story (1980), Le Messie (1999). Klein ritorna alla fotografia tradizionale dopo il 1980 grazie a un nuovo interesse nelle sue prime fotografie. Durante gli anni Novanta continua a creare e mescolare le sue conoscenze artistiche usando la pittura e la fotografia. Riceve il premio Hasselblad e numerose retrospettive dei suoi film vengono organizzate a New York e in Giappone. Riceve di seguito diversi premi, come il premio Agfa-Bayer/Hugo, il Guggenheim Fellowship negli USA, il Prand Prix National in Francia, il Kultur Preis e il Prix Agfa-Erfurt in Germania. Realizza successivamente “In & Out of Fashion”, un progetto che coinvolgeva diverse arti come il disegno la fotografia e i video e la mostra viene esibita contemporaneamente a Londra, Parigi e New York. Nel 1997 fotografa di nuovo la sua città natale e realizza mostre a Parigi e Barcellona. Nel 1999 riceve il premio “Medal of the Century" dalla Royal Photographic Society di Londra. Pittore, fotografo, cineasta, grafico, Klein è un vero e proprio ‘americano a Parigi’, dove attualmente vive e continua a lavorare.
Dal 1955 al 1965 lavora per «Vogue». A partire dal 1965 fino ai primi anni Ottanta, abbandona la fotografia e si concentra nella realizzazione di film (lungo e cortometraggi) e svariati documentari: Broadway by light (1958), Qui êtes-vous, Polly Maggoo? (1966), Mr. Freedom (1969), Muhammad Ali, the Greatest (1969), The little Richard story (1980), Le Messie (1999). Klein ritorna alla fotografia tradizionale dopo il 1980 grazie a un nuovo interesse nelle sue prime fotografie. Durante gli anni Novanta continua a creare e mescolare le sue conoscenze artistiche usando la pittura e la fotografia. Riceve il premio Hasselblad e numerose retrospettive dei suoi film vengono organizzate a New York e in Giappone. Riceve di seguito diversi premi, come il premio Agfa-Bayer/Hugo, il Guggenheim Fellowship negli USA, il Prand Prix National in Francia, il Kultur Preis e il Prix Agfa-Erfurt in Germania. Realizza successivamente “In & Out of Fashion”, un progetto che coinvolgeva diverse arti come il disegno la fotografia e i video e la mostra viene esibita contemporaneamente a Londra, Parigi e New York. Nel 1997 fotografa di nuovo la sua città natale e realizza mostre a Parigi e Barcellona. Nel 1999 riceve il premio “Medal of the Century" dalla Royal Photographic Society di Londra. Pittore, fotografo, cineasta, grafico, Klein è un vero e proprio ‘americano a Parigi’, dove attualmente vive e continua a lavorare.
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