Una grande ombra
Regista - Director:
Anno - Year:
1957
Copia 35mm della Cineteca del Friuli.
Il film, realizzato come produzione indipendente padovana e distribuito attraverso il circuito dei noleggiatori regionali, uscì nelle sale di Roma nel giugno 1958 senza suscitare il minimo interesse della critica: «Claudio Gora è un regista che altra volta ha rivelato intuito e qualità. Dispiace perciò che egli si getti con sempre maggiore foga nelle braccia dei romanzetti per signorine. Qui siamo di fronte ad una storia ambientata in quelle grandi metropoli del piacere che sono Padova e Venezia. Un giovane motonauta è diviso tra l’interesse per una ereditiera e l’attrazione per una telefonista povera. È la solita storia, insomma, e non si vedono molte ragioni per doverla raccontare di nuovo né per sentirsela raccontare con la stanchezza e l’ovvietà con cui la racconta Gora» (Tommaso Chiaretti, «L’Unità», 15 giugno 1958).
In una sinergia tra archivi pubblici e privati, maggiori e minori esistenti in Italia si può vivaddio riunire tutta l’opera da regista di Claudio Gora, cineasta sfuggente i cui due primi film sono ormai dei classici postneorealisti ma le cui realizzazioni successive spiazzano ogni volta. Tra il 1956 e il 1957 egli realizza due film che ben convergono con L’ombra di Bianchi, e non solo perché i giochi dei titoli ci divertono e non sono una pista irrilevante: se Tormento d’amore ripropone come protagonista Marta Toren, questo La grande ombra rende metafisica Mara Berni, corpo tridimensionale di Il moralista di Bianchi e di molteplici commedie. Grandi ombre di un grande cinema.... (s.g.g.)
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