Pelle di donna
Regista - Director:
Anno - Year:
1965
Copia 35mm della Cineteca Griffith.
«Journal d'une Femme en blanc di Autant-Lara è il figliuol prodigo del cinema di questi mesi. Partito col meno degno dei compiti - un film a tesi per denunciare un qualcosa -, arriva ad essere tutt'altro e, in parte, proprio in virtù dei suoi limiti d'impostazione. Proviamo a guardarlo per un momento come se non fosse un film nato per prendere partito sulla pillola anticoncezionale. Nel Journal tutto quello che accade a Claude Sauvage (la brava Maria-José Nat) è la puntuale storia di una ragazza borghese presa nel nodo di una grande contraddizione del nostro tempo: aver scelto un lavoro che si ama, saperlo svolgere e contemporaneamente sapersi mantenere in posizione autonoma rispetto alla società nella quale si agisce. Agire per e, nello stesso tempo, agire contro. E, naturalmente, è la storia della sua vita intima, l'amore che può corrompere, la pietà far cedere, una distorsione sessuale far perdere di vista il fine ultimo delle proprie azioni. [...] Insomma la sola cosa che posso fare è guardare il film e constatare che a mano a mano che procede si libera di se stesso, passa al setaccio tutte le proprie pretese sociologizzanti, dimentica il proprio motivo ultimo – la“pillola” –, e si avvia verso il culmine delle esperienze di Claude, culmine assolutamente estraneo a questioni contingenti,che non vuole e non può dimostrare niente, può solo essere se stesso e svolgersi».
Maurizio Ponzi, «Cinema & Film», n. 3, estate 1967
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