Il portiere di notte
Regista - Director:
Immagine:
Anno - Year:
1974
Copia 35mm (nuova ristampa in anteprima) della Cineteca Nazionale.
«Credo che in ogni ambiente, in ogni rapporto, ci sia una dinamica vittima-carnefice più o meno chiaramente espressa e generalmente vissuta a livello non cosciente. Il grado di maturità di ciascuno fornisce un freno più o meno consistente a questa carica che resta più o meno repressa. La guerra non fa altro che da detonatore: allarga il campo delle possibilità e dell’espressione, rompe i freni, apre le dighe. I miei protagonisti attraverso la guerra hanno rotto i freni e vivono lucidamente i loro ruoli. Si tratta di ruoli scambievoli. È un rapporto, dicevo, dinamico tra vittima e carnefice: c’è una escalation in ciascuno dei due ruoli e uno finisce per sfumare nell’altro, finché le parti si capovolgono e il mutamento ricomincia. La guerra è dunque il detonatore del sadomasochismo che c’è latente in ciascuno di noi; quando c’è la guerra lo Stato monopolizza la carica sadomasochistica dei suoi cittadini, la scatena e la utilizza legalizzandola. Diventa così possibile essere vittime e assassini con le carte in regola. [...] Mi è stato chiesto diverse volte nel corso di interviste sul set se quello che stavo facendo era un film politico. Rispondevo di no. Non lo è dal momento che è diverso dai film così definiti. Non tratto personaggi noti né fatti di cronaca precisi, tratto di una condizione, quella nazista. I film politici sono in genere liberatori: quei fatti sono finiti, quei personaggi non ci sono più, quella situazione è là ma non qui, adesso tutti lo sappiamo nessuno ci può fregare. Nei film politici il bianco è ben distinto dal nero. È invece interessante per me considerare le diverse sfumature del grigio [...]. Perché ritengo che l’uomo è ambiguo ed è ambigua la storia, il mio film non è liberatorio come lo sono i film politici».
Liliana Cavani, Il portiere di notte,
Einaudi, Torino 1974
Einaudi, Torino 1974
«Il film Portiere di notte di Liliana Cavani è una prova definitiva di grande maturità e sapienza del suo autore che io stimo già da opere precedenti come I cannibali e Milarepa. Portiere di notte è un film straziante crudele e terribile che ti lascia senza fiato − recitato alla perfezione da tutti e specialmente dai due magnifici protagonisti Dirk Bogarde e Charlotte Rampling e infine da Isa Miranda e Philippe Leroy. È un film costruito con rara sapienza ed equilibrio ed è un film che rimarrà come un’altra atroce testimonianza del nazismo. Spero che presto l’opera di Liliana Cavani esca senza tagli e senza assurdi interventi per tutti i pubblici del mondo. E sono sicuro del suo successo ovunque». (Luchino Visconti)
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