Cançao de Baal

Titolo italiano : 
(Canzone di Baal)
Regista - Director: 
Anno - Year: 
2008
Assistente alla regia - Assistant Director: Michele Matalon
Sceneggiatura -
Screenwriter: Helena Ignez, liberamente tratta al dramma Baal/Der böse Baal der asoziale di Bertolt Brecht
Direzione della fotografia -
Cinematography : André Guerreiro Lopes
Musica -
Music: Roberto Riberti (musica originale di Rap do Baal) e Carlos Careqa
Montaggio -
Editing: Ricardo Miranda, Júlia Martins
Suono -
Sound: Bruno Espírito Santo
Canzoni - Songs:
Bertolt Brecht (parole), Carlos Careqa (musica)
Art director
: Fábio Delduque
Costumi - Costumes
: Sonia Ushiama
Animazione grafica -
Graphic animation: Gustavo Godoy per BijaRi
Interpreti -
Cast: Carlos Careqa (Baal, Einstein), Carlos Figueredo (Mech), Beth Goulart (Emilie Mech), Wladimir Castro (Dr. Piller), Celso Sim (Johannes Schmidt), Simone Spoladore (Sophie Barger), Felipe Kannenberg (Ekart), Djin Sganzerla (Johanna Reiher), Martha Nowill (Luise)
e in ordine alfabetico:
Fransérgio Araújo (pazzo), Arly Arnaud (padrona di casa), Vera Barreto Leite (Maja), Madalena Bernardes (cantante), Lú Brites (cameriera), Guilherme Calzavara (trombettista), Fernando Coimbra (scrittore), Sálvio do Prado (soldato), Bayard Tonnelli (carrettiere), Marcelo Drummond (Bolleboll), Freddy Alan Galembeck (soldato), Maeve Jinkings (ospite), Fabiola Karnas (bionda), Sandro Karnas (Lupu), Guilhermina Knopfholz (sorella minore), Lucas Lassen (pianista), Marcelo Lazzaratto (carrettiere), Guilherme Marback (Mjurk), Maria Tereza Maron (sorella maggiore), Michele Matalon (giovane signora), Camila Mota (Cabrita), Dionísio Neto (punk), José Paiva (mendicante), Jiddu Pinheiro (reporter), Antonio Sonsin (delegato), Danilo Tomic (mendicante, sassofonista)
Voci
off - Off voices: Arrigo Barnabé, Roberto Riberti, Celso Sim, Madalena Bernardes
Materiali d'archivio originali/Original archival material: interrogatorio di Bertolt Brecht al comitato attività anti-americane, 30 ottobre 1947
Produzione -
Production: Mercúrio Produções
Coproduzione -
Co-production: Canal Brasil
Execu
tive Producer: Sinai Sganzerla
Assistant
Producer: Hadija Chalupe
Foto di scena -
Set photographer: Marcelo Delduque
Elettricista -
Electrician: Alexandre Henrique da Silva assistito da Vanderlei e Oswaldo
Installazioni -
Installation: Luiz Hermano, Bené Fonteles e Fernando Limberger
Durata - Length
: 77'
Formato -
Format: digitale, colore
Esterni -
Location: Stato di São Paulo - Mata Atlântica
Origine -
Origin: Brasile, 2008
v.o. portoghese e inglese

Baal si abbuffa! Baal danza!! Baal si trasfigura!!! (Baal frißt! Baal tanzt!! Baal verklärt sich!!!) era il titolo scelto nel 1918 dal giovanissimo Brecht per la prima versione della sua prima opera teatrale (la ritoccò 5 volte fino al 1955, l'anno prima della sua morte). Il suo protagonista prende in prestito il nome dal dio pagano della fertilità, cannibale e oggetto di culto fallico. In preda a un esuberante appetito di alcool, cibo, sesso e vita, in una successione sfrenata di scandali tra letti d'amore e cabaret, l'egocentrico « asociale in una società asociale » conduce la sua lussuriosa ricerca della felicità in un universo inquietante. Non ha meta nè regole, è indifferente alla sua sorte di animale braccato. Ispirato alla figura di François Villon (a certi farà venire in mente Rimbaud, ad altri Pete Doherty...), Baal malmena il borghese, l'amore e la morte.

Bruciante accusa contro una società che «riconosce l'interesse di un'attività creatrice solo se ne sia possibile non l'utilizzazione, ma lo sfruttamento», come scrive Brecht, quest'opera «data dell'epoca che la metterà in scena». Helena Ignez si è ispirata liberamente ad essa per la realizzazione della sua «favola musicale antropofagica».

Baal stuffs himself! Baal dances! Baal transforms!!! (Baal frißt! Baal tanzt!! Baal verklärt sich!!!) was the original title chosen by a young Brecht for the first version of his first theater piece (he changed it 5 times until 1955, the year before his death). His protagonist takes his name from the Pagan god of fertility, a cannibal and the object of phallic cults. Prey to an exuberant appetite for alcohol, food sex and life, in a rapid succession of scandals between love beds and cabarets, the egocentric "asocial in an asocial society" conducts his lustful search for happiness in an unsettling universe. He doesn't have any goal or rules, he is indifferent to his life as a hunted animal. Insipired by the figure of François Villon (who will make Rimbaud come to some people's minds, Pete Doherty to others...), Baal abuses the bourgeois, love and death.

A seething accusation against a society that "recognizes the interest of a creative activity only if it is possible not to utilize it, but to exploit it", as Brecht writes of this piece "given the epoch that it will be performed it". Helena Ignez was freely inspired by it for the realization of her "anthropofagic musical fable".

 

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