Castelli di sabbia, II. L’ultimo ponte (Nikad vise)
14.30
Castelli di sabbia, II. L'ultimo ponte (Nikad vise)
Das Lied ist aus Ivan Faktor, 2001-2002, 18'42''.
Regia, fotografia: Ivan Faktor; sceneggiatura: Ivan Faktor, Marijana Fumić; montaggio: Dubravka Turić; audio: dal
film M di Fritz Lang (1931); produzione: Vera Robić-Škarica per Hrvatski Filmski Savez; origine: Croazia, 2001-2002; formato: VHS/BetaSp, b/n-col; durata: 18' 42".
Copia file digitale (da BetaSp) da Hrvatski filmski savez.
In bilico tra documentario e film sperimentale, Das Lied ist aus è dedicato a Fritz Lang e Marlen Dietrich. In apertura, la citazione iniziale è tratta Dall'inferno di Giorgio Manganelli. Le riprese sono state fatte a Osijek da settembre 1991 ad aprile 1992. Faktor introduce il sonoro del film M di Fritz Lang, contrapponendo le atmosfere del 1931 a quelle del 1991. L'atmosfera di tensione e agitazione s'interseca alla quiete delle strade deserte della città calma, rassegnata all'orrore che sta vivendo, che le parole Fragnicht warum... (Non chiedermi perché...) dalla voce di Marlen Dietrich portano all'assurdo.
Priblizno Srbi Lazar Stojanovic´, 1998, 56', anteprima italiana.
Regia: Lazar Stojanović; sceneggiatura: L. Stojanović, Ljubomir Živanović; fotografia: Nikola Majdak Jr, Jovan Milinov, Nenad Mladenović; suono: Vladan .okić, Aleksandar Perović; montaggio: Suzana Stevanović; produzione: TV B92 (Belgrado), Last Productions (New York), Rrominterpress (Belgrado), Lazar Stojanović e Veran Matić; origine: Serbia, 1998; formato: DVCam, col.; durata: 56'. Copia file Mp4 (da DVCam) da TV B92.
Lazar Stojanović, ancora studente dell'Accademia di cinema, lavora comeassistente di regia del suo professore Aleksandar Saša Petrović in due film sui Rom: Sakupljači perja (1967) e Bićeskoro propast sveta (1968). Con Približno Srbi si occupa delle condizioni di vita della comunità Rom nella Serbia democratica e lo dedica a Petrović, «all'artista che amava i Rom». «Con il film Približno Srbi, sulla posizione dei Rom in Serbia, che per me è molto importante, avevo un insolito problema negli Stati Uniti. Il film parla abbastanza chiaramente e direttamente della posizione dei Rom da noi e ha avuto una buona accoglienza nei paesi europei, ma non negli USA. Quando ho chiesto a un amico di spiegarmelo, mi ha detto che a loro piacerebbe piuttosto presentare una selezione della musica dal film. "Perché non il film?" ho chiesto. "Ma di che parla il film, dov'è il conflitto?" - Non mi era chiara la domanda. "Parla di un gruppo etnico che vive di ciò che gli è permesso fare: intrattenere un altro gruppo etnico.
Questa è la loro posizione nella società, il loro destino", ho spiegato. Era sorpreso: "Ma noi non li distinguiamo!"
Loro non distinguevano i Rom dagli Slavi! Per loro quella distinzione non ha alcun significato» (Lazar Stojanović, intervista in «Vreme», 11 febbraio 2016)
Serbian Epics Pawel Pawlikowski, 1992, 46'.
Regia, sceneggiatura: Lazar Stojanović; fotografia: Nikola Majdak; montaggio: Suzana Stevanović; musica: Aleksandar Ludajić; produzione: Nataša Kandić per Humanitarian Law Centar; origine: Serbia, 2007; formato: DVCam, col.; durata: 52'.
Copia digitale (da DVCam) da Fondo za humanitarno pravo, Beograd.
Il film ha integrato una parte del materiale d'archivio, acquisito dal Centro per il diritto umanitario (FHP), sul crimine commesso da Škorpioni (l'unità paramilitare serba che ha operato in vari territori durante la guerra jugoslava) a Trnovo, in Bosnia, nel 1995. È stato mostrato per la prima volta sul canale televisivo B92 la sera del giorno stesso della sentenza dei protagonisti del crimi ne. Il numero degli spettatori ha superato 380.000, paragonabile alle partite di calcio, ma il giorno seguente del film non si è più parlato.
«Lo capisco molto bene: Škorpioni t'impone uno schieramento! E a chi può piacere? La scena del crimine, ciononostante, ha attraversato il mondo intero. Non come un estratto del mio film, ma come informazione sul crimine commesso. Lo stesso si può dire per una scena del film Serbian Epics, dove il poeta russo Limonov, in visita da Karadžić, spara con una mitragliatrice su Sarajevo. A me non disturba questo anonimato. Vale a dire che quello che viene mostrato sotto il tuo nome non per forza offre il massimo risultato; il massimo che ottieni è il forte impatto sociale che il tuo prodotto ha avuto su tante persone. Chi è l'autore non ha alcuna importanza» (Lazar Stojanović, intervista in «Vreme», 11 febbraio 2016).
Pismo Ivan Ladislav Galeta, 1993, 4'.
Regia, sceneggiatura: Ivan Ladislav Galeta; fotografia: Milan Bukovac; produzione: Hrvatski filmski savez; origine:
Croazia, 1993; formato: VHS, col.; durata: 4'. Copia file digitale (da VHS) da Hrvatski filmski savez.
Nel 1993 lo sperimentalista Ivan Ladislav Galeta (1947-2014) nella sua lingua madre, l'ungherese, racconta l'atmosfera di tristezza e nonsense che regna attorno a lui, chiedendosene il perché. Le domande rimangono senza risposta. Dedicato all'amico regista Zoltán Silfis, vojvodinese di Subotica.
È ancora un enigma la scritta finale: «Zagreb, 7/10/1922 Ladislav».
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