Premiazione e conclusione della sedicesima edizione
Si è conclusa giovedì 21 settembre l'edizione 2017 dei Mille Occhi Festival internazionale del cinema e delle arti, con la cerimonia di consegna del Premio Anno uno al cinema di Dimos Theos. Si è trattato di un inedito assoluto, scarsamente apprezzato in patria e del tutto sconosciuto all'estero, che si è rivelato ai Mille Occhi uno dei massimi registi della settima arte moderna: un cineasta affascinante capace di inventare il suo cinema rendendolo molto originale e immediatamente percepibile nella sua grandezza. Il presidente dell'associazione Anno Uno Michele Zanetti, ha consegnato il premio, lo specchio convesso dell'artista Stefano Coluccio, a Kostis Theos, figlio del regista e autore della colonna sonora del film vincitore Eleatis Xenos. Sono intervenuti i rappresentanti della Comunità greco-orientale di Trieste e della Fondazione ellenica di cultura e la professoressa Maria Teresa Bassa Poropat ex Presidente della Provincia, da sempre sostenitrice del festival.
Il direttore Sergio M. Grmek Germani ha dichiarato la sua soddisfazione notando come l'attenzione del pubblico si stia rivolgendo sempre di più verso la personalità generale dei Mille Occhi rispetto alle singole proposte di programma e definendo questa la migliore edizione delle sedici passate nella sua la capacità di esplicitare caratteri che il festival considera indispensabili nel rapporto con il cinema. Tra queste soprattutto la volontà di superare le distanze cronologiche e geografiche tra i film. Mai come quest'anno ci sono state proposte di così varia provenienza: dal mondo arabo agli Stati Uniti, dall'Inghilterra alla Francia, al rapporto tra le due cinematografie italiana e tedesca, da sempre rimasto in ombra, che con Roger Fritz e Dagmar Lassander è stato riscoperto e che di certo avrà un seguito in ambiti, rassegne e su supporti diversi. Riguardo questa meravigliosa ospite femminile, I Mille Occhi ha svelato le punte delle originalità vere, evitando così quel carattere di godimento puramente trash che abitualmente si riserva a questo cinema di genere cosiddetto basso ed evidenziando come la presenza fisica sia parte della qualità del festival di mescolare al massimo le visioni sullo schermo e le visioni che avvengono in sala. Particolarmente apprezzata dal pubblico la rassegna sul cineasta Seth Holt in relazione alla quale Germani dichiara come durante il festival sia stato scoperto il maggior regista della storia del cinema inglese.
Questa edizione 2017 presentava molti numeri uno accanto ai titolo dei percorsi di programma, ad indicare l'esigenza di seguiti che rappresenteranno comunque sempre nuove direzioni originali: I Mille Occhi è un festival basato sul work in progress e tutti i progetti che nascono non si risolvono mai in un'unica edizione, ha dichiarato il direttore, che inoltre rinvia con sicurezza al prossimo anno l'omaggio al cinema portoghese.
I Mille Occhi è un festival che, come da parole del regista ospite Thanos Anastopoulos, rappresenta un avamposto, un guardiano del cinema, un viaggio da ciò che è stato verso il futuro, con la missione di lanciare mille e mille e più sguardi senza i pregiudizi che ritengono le opere del passato distanti dagli spettatori di oggi e di riaprire mille e mille e più occhi su un patrimonio che è nostro e che ci consente davvero di capire e godere del cinema.
I Mille Occhi ringrazia la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Assessorato alla cultura, la Fondazione Kathleen Foreman Casali e la Fondazione CRTrieste per il sostegno, tutti gli archivi che hanno reso possibile il festival, gli sponsor e i media partner e si congeda da questa edizione densa di importanti visioni e di riscoperte folgoranti da zone di cinema distanti nel tempo e nello spazio dando appuntamento al prossimo anno.
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