Continua il viaggio nei misteri dell'organismo
Nell'attesa
di informazioni più dettagliate, informiamo che la quattordicesima
edizione del festival si aprirà al Teatro Miela il venerdì 18
settembre 2015; l'anteprima romana e il numero di giorni, e quindi la
data finale (23 o 24?) vanno precisati in relazione alla tirannia del
budget. Saranno a breve precisati anche l'icona e il titolo
dell'edizione. Essendo appena uscito, sull'Alias con Il manifesto del
27 dicembre 2014, l'annuale gioco dei Top Ten, ed essendo quello del
direttore del festival anche un abbozzo del lavoro, passato e
auspicabilmente futuro, dei Mille occhi, lo riprendiamo qui in basso,
segnalando però anche le liste di altri collaboratori e amici
(Roberto Turigliatto, Lorenzo Esposito, Federico Rossin ecc.), per la
condivisione della riscoperta di Amore mio nelle prime due, per alcune altre sintonie (Piccon e il Lopes riferentesi a
Genina) nella terza.
La lista di Sergio M. Germani di seguito ripresa contiene (a parte gli allargamenti in nota) almeno due menzioni che vogliamo segnalare: il primo posto all'ultimo film di Olmi, troppo sminuito da un'attenzione critica più dovutamente rispettosa che non davvero consapevole della sua indispensabilità (con eccezioni, per fortuna, tra cui il nostro Olaf Moeller); e il posto conclusivo a uno degli eventi della precedente edizione del festival, quel breve film che documenta una performance in uno spazio artistico e che è stato per noi tra i gesti più rivelatori del rapporto del cinema e dell'arte con il corpo. Per l'occasione, in attesa di mettere sul sito anche altri documenti video della passata edizione, mettiamo in calce il video dell'incontro con Deborah De Robertis dopo la proiezione del suo film in apertura alla serata del 15 settembre.
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Torneranno i prati di Ermanno Olmi
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Adieu au langage (vers.orig. 3D) di Jean-Luc Godard
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Pasolini + Welcome to New York di Abel Ferrara
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Behind the Candelabra + The Girlfriend Experience di Steven Soderbergh
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Poder dos afetos di Helena Ignez
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Belluscone una storia siciliana di Franco Maresco
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Kommunisten di Jean-Marie Straub
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Muisteja di Peter Von Bagh
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La jalousie di Philippe Garrel
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Miroir de l'origine di Deborah De Robertis
Altri li devo ancora vedere (certo vorrei Dying of the Light versione Schrader). Alcuni in lista so essere visioni in ritardo. Cercherò almeno di essere in anticipo auspicando la riscoperta (come già feci l'anno scorso per Amore mio di Matarazzo, finalmente riconosciuto da molti grazie a uno dei pochi gesti di giustizia critica che sia valso la pena di fare in questi anni) di alcune meraviglie "del passato" viste intanto ai Mille occhi, o a Locarno, Pordenone, Bologna (o anche solo in traccia video domestica) ma ancora in attesa di nuovi spettatori su schermo: Dans la tranchée di Comerio, A Question of People di Rossellini, Chibusa yo eien nare di Tanaka, La carne e l'anima di Strichewsky, Nous ne sommes plus des enfants di Genina, Addio giovinezza! di Poggioli, L'amore povero di Andreassi, i film di Piccon e Palella, Le six juin à l'aube di Grémillon, Gloria di Autant-Lara, PotomokČingiskana di Pudovkin, Der letzte Akt di Pabst, Les ruses du diable di Vecchiali,Alcool di Tretti, Der Damm di Kristl (in apertura alla splendida edizione omnia Filmmuseum).
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