Presentazione
I mille occhi - Festival internazionale del cinema e delle arti, realizzato dall'Associazione Anno uno e diretto da Sergio M. Germani, sta per realizzare la sua XII edizione, che si svolgerà a Trieste al Teatro Miela dal 13 al 17 settembre 2013 (con, per la quarta volta, un'anteprima il 10-11 settembre a Roma al Cinema Trevi della Cineteca Nazionale, main partner del festival insieme alla Cineteca del Friuli - Archivio Cinema del Friuli Venezia Giulia). Icona della nuova edizione (come ogni volta immagine di manifesti, locandine, booklet programma e catalogo) è una sconvolgente Sylva Koscina.
Il festival, inaugurato nel 2002, è cresciuto di anno in anno come manifestazione di acclarato rilievo internazionale, non solo nelle intenzioni di programma ma nei riconoscimenti ottenuti da cineasti, critici e istituzioni culturali di tutto il mondo. Ne fanno fede i testi dedicatigli nel volume "On Film Festivals" a cura di Richard Porton, London & New York 2009; sulla rivista online australiana "Senses of Cinema"; e nel numero del dicembre 2012 della maggior rivista inglese "Sight and Sound". Il gruppo di lavoro del festival ha saputo riunire negli anni competenze locali, nazionali e internazionali: esperti di cinema come Olaf Möller, Jackie Raynal, Chiara Barbo, Cristina D'Osualdo, Mila Lazić, Livio Jacob, Dario Marchiori, Federico Rossin, Ciro Giorgini, Paolo Luciani, Cristina Torelli, Roberto Turigliatto, Maurizio Cabona, John Oliver, Enrico Lancia, Domenico Monetti, Luca Pallanch, Fulvio Baglivi, Giuseppe Spina, Toni D'Angela, Antonio Rubini, Simone Starace, Giulio Bursi, e figure operative di grande creatività come Francesca Bergamasco, Margherita Pevere, Lara Ušić, Chiara Lamonarca, Cristina Vendramin, Maddalena Giuffrida, Tania Piccoli, Beatrice Fiorentino, Maurizio Radacich, Edward Catalini, Paolo Venier, Deborah Viviani. A questa manifestazione di punta l'Associazione aggiunge un costante intervento sul territorio, che comprende tra l'altro: l'arricchimento di un archivio riguardante non solo il cinema ma anche i rapporti con le altre arti visive, le arti in generale e i diversi campi conoscitivi della cultura, archivio che sta confluendo in quello della Mediateca della Casa del Cinema di Trieste; l'attività formativa e di ricerca di Cinema con i giovani, che stimola la creazione di nuovi target generazionali sia di creatori artistici che di fruitori degli eventi; la sinergia con molteplici iniziative culturali realizzate con enti pubblici e altre associazioni culturali. Ciò ha prodotto anche la coedizione, con il Cec di Udine, di un volume di Carlo Gaberscek sui set cinematografici della Regione e delle terre oltre l'ex-confine, pubblicato in edizione trilingue (italiana, friulana, slovena); mentre l'omaggio, curato da Dubravka Cherubini, alla videoartista Breda Beban si è realizzato l'anno scorso con Kalfayan Galleries e Trieste Contemporanea, con la quale quest'anno verrà realizzata la mostra che s'inaugura alla vigilia, il 12, e prosegue fino al 18 settembre.
Nella sua dodicesima tappa il festival intende ribadire e rafforzare la scelta che è sin dall'inizio alla base della sua formula: superare le barriere di conoscenza tra cinematografie vicine e lontane, e tra epoche e generazioni diverse, con l'obiettivo di realizzare una manifestazione non di settore o di genere né tantomeno di nicchia bensì rivolta, come da nome ("I mille occhi"), a tutto quanto merita di essere fatto conoscere scoprendo nuovi target di pubblico, con una sottolineatura originale ("Festival internazionale del cinema e delle arti") del rapporto sempre più importante tra spettacolo cinematografico e altri territori artistici. I singoli segmenti del programma in dirittura d'arrivo saranno intrecciati tra loro in modo da favorire punti d'incontro tra cineasti diversi, tra cinema del passato e del presente (superando divisioni tra retrospettive e attualità), tra ciò che è già noto e ciò che è ignoto pur essendo parimenti di valore e di potenziale godimento spettatoriale, tra il piacere della visione e quello della discussione tra spettatori e ospiti: scoprendo anche stavolta molti tesori nascosti.
Nelle precedenti edizioni il festival ha avuto ospiti prestigiosi, cineasti che erano rimasti talvolta nell'ombra ma che proprio a seguito della rassegna triestina hanno ottenuto un rilancio: come Werner Schroeter, premio Anno uno ai Mille occhi 2006 e poco dopo Leone alla carriera alla Mostra di Venezia; o Jacques Baratier, cui è stata dedicata una personale in progress dal 2007 (secondo la consuetudine del festival di non "consumare" le rassegne in un unico appuntamento bensì riprenderne il filo di edizione in edizione), subito dopo omaggiato alla Cinémathèque française di Parigi; o Nico Papatakis, omaggiato anche dal Thessaloniki Film Festival; o ancora la riscoperta dell'ultimo film di Minnelli, "Nina", nel 2010, prima dell'omaggio al Festival di Locarno a cui il direttore dei Mille occhi è stato perciò invitato a intervenire (come quest'anno alla personale Cukor); o ancora nel 2012 la più completa personale mai realizzata di Valerio Zurlini, omaggio in seguito ripreso a Bologna e a Vienna; e nella stessa edizione l'omaggio a Giuseppe Fava, non solo coraggiosa figura civile ma anche poliedrico artista. Una grande attenzione è stata rivolta al cinema italiano di tutte le epoche, ospitando Vittorio De Seta, Piero Vivarelli, Pasquale Squitieri, Liliana Cavani, e scoprendo tutto il valore attuale di cineasti come Vittorio Cottafavi, Giorgio Bianchi, Brunello Rondi. Tra i cineasti internazionali è emersa la personale integrale di Robert Rossen, in collaborazione col Museo del cinema di Torino; quella della russa Larisa Šepit'ko in collaborazione con la Mosfilm; e quelle di Jean Vigo, Victor Erice, Val del Omar, Alexis Damianos, Stavros Tornes, Massimo Troisi, Barbara Loden, Michael Reeves, Claude Autant-Lara, Leo McCarey, Carl Theodor Dreyer. Senza dimenticare grandi attrici come Bulle Ogier, attrici-registe come Myriam Mézières, la serba Sonja Savić, la croata Jagoda Kaloper; o ancora le slovene Barbara Cerar, Iva Krajnc e Nataša Barbara Gračner, in un omaggio in progress al grande regista che le diresse, Matjaž Klopčič, coronato nel 2011 con l'anteprima mondiale di un restauro in collaborazione con la Slovenska kinoteka.
Il Premio Anno uno è stato in questi anni un riconoscimento-pilota che, nel segno di Rossellini, ha segnalato l'ucraina Kira Muratova, il romeno Mircea Daneliuc, il tedesco Werner Schroeter, il portoghese Paulo Rocha, l'americano John Gianvito, la brasiliana Helena Ignez, i tedeschi Thomas Harlan e Klaus Wildenhahn, l'ebreo franco-tunisino di origini italiane Marc Scialom.
Il programma è realizzato con la collaborazione di La Cineteca del Friuli - Archivio Cinema del Friuli Venezia Giulia e dell'Associazione Casa del Cinema di Trieste. Si consolida inoltre il rapporto con i maggiori archivi italiani e internazionali, e con prestigiose istituzioni culturali, partner del festival, come il Goethe-Institut. Due temi percorreranno tra gli altri le diverse scelte del programma: il collezionismo, come fonte preziosa di riscoperte cinematografiche innestate nelle passioni private, talvolta ancora più importante dell'azione svolta da studiosi e archivi pubblici; e il rapporto tra digitale e analogico nell'ambito dei formati originali di proiezione, che il festival considera costitutivi dell'evento fisico che deve compiersi nella forma festival, in una triangolazione tra opere, loro autori e pubblico.
La manifestazione ha ottenuto sin dall'inizio il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Assessorato alla Cultura, della Provincia di Trieste, del Comune di Trieste, e sempre più nelle recenti edizioni anche da parte di fondazioni (con una particolare attenzione della Fondazione Casali), sottoscrittori e sponsor privati. La realizzazione dell'evento coinvolge il rapporto con realtà alberghiere e enogastronomiche del territorio, con una significativa ricaduta economica e turistica.
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