ARRIVEDERCI ALLA PROSSIMA EDIZIONE
Si è conclusa giovedì sera l'undicesima edizione di I Mille Occhi Festival internazionale del cinema e delle arti, serata che ha visto la partecipazione numerosa del pubblico, in sala già dal pomeriggio per la visione del film Cronaca familiare di Valerio Zurlini.
Molto soddisfatto del successo della manifestazione il direttore Sergio Mattiassich Germani: "I Mille Occhi non partono dalla volontà di riempire la sala con proposte certe in questo senso, ma dal desiderio di vedere crescere un pubblico attento, capace di stabilire un rapporto forte con le presenze degli ospiti del festival e le presenze delle immagini che passano sullo schermo" dice il direttore e conclude "Questo è l'obiettivo che volevamo raggiungere e i segni in tale direzione sono stati evidenti". Germani ha poi ringraziato tutti gli ospiti, gli sponsor,i media partner, i collaboratori e le istituzioni che sostengono economicamente il festival: la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, la Provincia di Trieste, il Comune di Trieste, la Fondazione CRTrieste e la Fondazione Benefica Alberto e Kathleen Casali. Un ringraziamento particolare anche a quelle istituzioni che da luoghi diversi sono diventate dei veri e propri partner creativi guardando al festival come a un momento con cui realmente confrontarsi e scambiare esperienze, opere e personalità. Un grazie quindi alla Cineteca Nazionale e alla Cineteca del Friuli e a tutta una serie di realtà attive nella costruzione del programma: tra queste Nomadica di Noto, Siracusa, con la sua proposta di aprire a Trieste l'omaggio itinerante al Giuseppe Fava artista, la Furia umana giornale online e Fuori orario che ha dedicato tre notti della propria programmazione a Zurlini in collegamento con il festival.
Maria Teresa Bassa Poropat, presidente della Provincia di Trieste, ha quindi consegnato il Premio Anno Uno a Marc Scialom, per la carriera e per il suo ultimo film Nuit sur la mer, in seconda proiezione assoluta a I Mille Occhi dopo la prima in Algeria. Il regista, che è appena stato invitato al MoMa di New York per il suo film Lettre a la prison, ritirato il premio affermando: "L'Italia è per ragioni precise il paese che amo di più, e specialmente Trieste che è una città di confine dove ci sono molti esuli come me, che sono esule e che vengo da un'altra città di confine tra Francia e Africa, Marsiglia".
La presidente della Provincia ha espresso il suo apprezzamento per un festival che definisce raffinato per le sue letture attente e sofisticate sul cinema. "La Provincia sostiene come uno dei filoni caratteristici e caratterizzanti la cultura triestina e il cinema - ha affermato - e in questo senso la Casa del cinema ospiterà tutte le associazioni che se occupano: io spero che dalla sinergia determinata dal fatto di stare nello stesso luogo nascano programmi nuovi, e sono certa che accadrà". Maria Teresa Bassa Poropat ha concluso il suo intervento dichiarando la sua gioia nel vedere il coinvolgimento di tanti giovani nell'organizzazione del festival auspicando che questa sede possa diventare un luogo di formazione e di costruzione di nuove professionalità nell'ambito del mondo del cinema.
Appuntamento quindi alla prossima edizione di I Mille Occhi per un altro viaggio nel cinema inesplorato e da riscoprire: il festival si presenterà di nuovo come strumento di conoscenza e come occasione di visione collettiva di capolavori del cinema del passato e del presente accomunati dalla capacità di provocare emozioni vere e reali nel pubblico di oggi.
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