Bragaglia Carlo Ludovico
Nato a Frosinone nel 1894, terzogenito
di Francesco Bragaglia (direttore generale della Cines) e della nobildonna
romana Maria Tassi-Visconti. Compie studi classici e frequenta per alcuni anni
la facoltà di giurisprudenza presso La Sapienza negli anni immediatamente
precedenti la prima guerra mondiale. Chiamato alle armi, rimane gravemente
ferito e riceve due Croci di Guerra e la Medaglia di Bronzo al Valor Militare e
nominato, in seguito, cavaliere di Vittorio Veneto. Rientrato in famiglia nel
1917, Carlo abbandona gli studi e, affascinato dall'ambiente artistico romano,
si associa al fratello Anton Giulio nella creazione della "Casa d'Arte
Bragaglia". Sempre col fratello fonda nel 1922 il "Teatro degli
Indipendenti". Il progetto artistico resiste fino al 1931: gli attori sono
dilettanti, i testi sono scritti da letterati e si promuove il teatro
straniero, sia classico che moderno. Esordisce dietro la macchina da presa nel
1932 con O la borsa o la vita, e si specializza subito in un genere di
film comico avventuroso. Collabora anche con Totò con il quale gira, tra gli
altri, Animali pazzi (1939), e dieci anni dopo Totò le Mokò.
Tra la prima regia e l'ultima, del 1963 (I
quattro moschettieri, con Aldo Fabrizi, Peppino De Filippo, Nino Taranto,
Erminio Macario), vi sono sessanta film in cui Bragaglia ha lasciato la
testimonianza del suo ottimo mestiere e soprattutto del suo entusiasmo per il
cinema. Abbandonata l'attività cinematografica nel 1965, Carlo Ludovico
trascorre lunghi periodi nella sua casa a Capri e realizza i volumi La Casa d'Arte Bragaglia e Il Teatro degli Indipendenti.
Muore nel 1998 all'età di 103 anni.
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