Orsini Valentino
Nasce a Pisa nel 1927. Dopo una breve
attività come scultore, scenografo teatrale, critico cinematografico e
animatore di cineclub, nel 1954 esordisce dietro la macchina da presa con Paolo
e Vittorio Taviani con il documentario San
Miniato: luglio 1944. Nel 1960 è assistente di Joris Ivens nel film tv L'Italia non è un paese povero. Dopo
altri documentari, la maggior parte con i Taviani, realizza con loro anche Un uomo da bruciare (1962). Qualche anno
più tardi con I dannati della terra
esprime la propria insofferenza nei confronti della sinistra europea, mentre
con Corbari (1970) affronta la
dimensione ribellistica della Resistenza. Negli anni '80, Uomini e no e Figlio mio,
infinitamente caro... gli danno rispettivamente modo di riesaminare le
vicende belliche e di descrivere il drammatico rapporto fra un padre e il
figlio tossicodipendente.
A dispetto dei pochi film a soggetto, Orsini
è altamente considerato per il suo ruolo nel rinnovare il cinema italiano negli
anni '60 e '70, affrontando argomenti come le lotte contadine in Sicilia, il
divorzio, i paesi sottosviluppati. E' stato più volte aggredito e minacciato da
gruppi di giovani attivisti politici di destra, a causa del deciso impegno politico
e sociale dei suoi film. Ciò lo ha portato a isolarsi e a ridurre il suo
impegno civile negli ultimi anni della sua vita, anni che ha trascorso
insegnando regia al Centro Sperimentale di Cinematografia.
Muore a Cerveteri nel gennaio del 2001.
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