Klopčič Matjaž

Nato a Lubiana nel 1934, si laurea in architettura nella città di origine per poi perfezionarsi a Parigi. Qui entra in contatto col mondo del cinema, sia seguendo le proiezioni alla Cinémathèque Française che come assistente. Tornato a Lubiana, è assistente dello scenografo Niko Matul e poi aiuto del regista Babič. Nel 1959 esordisce nel cortometraggio e nel 1967 nel lungometraggio, dopo aver conosciuto i fermenti del crnitalas serbo durante il suo servizio di leva a Belgrado. È lui a introdurre Pavlović, in disgrazia a Belgrado, nella produzione slovena. Dal suo esordio nella regia Klopčič diventa tra gli autori più significativi del cinema sloveno. Il suo cortometraggio del 1965 Ljubljana je ljubljena è forse l'opera di un secondo esordio (dopo l'interruzione del servizio militare, durante il quale realizza solo un film su commissione della Zastava film), uno dei due cortometraggi che anticipano il passaggio al lungometraggio. Ed è significativo che Klopčič torni alla regia di un lungometraggio riprendendo quel titolo.
Successivamente diventa insegnante all'Accademia Teatrale, Radiofonica, Cinematografica e Televisiva di Lubiana. Pubblica vari scritti sul cinema, in particolare per le edizioni della Kinoteka di Lubiana, trasformatasi poi in Slovenska kinoteka. Per le edizioni di questa esce nel 1998 la sua raccolta di scritti sul cinema Filmi, ki jih imam rad... [I film che amo].
Nel cinema della nuova Slovenia, prima del recente ritorno, Klopčič realizza solo alcune produzioni televisive. Ma Triptih Agate Schwarzkobler è molto di più di un prodotto televisivo, anche se questa è rimasta finora la sua unica destinazione. È un capolavoro del regista e di tutto il cinema sloveno, cui anche internazionalmente deve ancora arridere l'affermazione. In esso compare come protagonista la splendida Nataša Barbara Gračner, come anche la seconda interprete Barbara Cerar; con esse entra nello stardom femminile di Klopčič, il più significativo per il cinema sloveno, una splendida Iva Kranjc.
Muore nel 2007.