Premio announo

Klaus Wildenhahn

Klaus WildenhahnNell'ampia produzione di Klaus Wildenhahn, la cui modestia di artigiano della televisione non cela la forza dell'artista, ogni film indica un percorso enciclopedico: fu Germania anno zero di Rossellini tra le visioni che lo segnarono come spettatore. Alla rassegna dei Mille occhi, preceduta da un'altra di un festival amico (NodoDocFest), ne potrebbero seguire altre ancora. Ma già ciascuno dei film apre un percorso in cui la passione del cinema s'intreccia con l'ultimo secolo di storia, con le sue catene e con la bellezza delle sue invenzioni artistiche. Si scopre nella semplicità di questo cinema, per cui il documentario non è un recinto, quanto lo unisce alla radicalità di Straub-Huillet, alla cultura di Kluge, alla sensualità di Schroeter, alla musicalità di Godard, all'ossessione del suono di Pagnol e Rousseau, al viaggio nell'immagine di Gianikian-Ricci Lucchi, trovando il faro nel cinema come scelta di vita in Dreyer. Tra i film in programma si è voluto unire il Premio alla proiezione di Reise nach Ostende dove pudore e trasparenza s'intrecciano, e lo specchiarsi dell'autore verso le origini materne tratta di ciò che vi è opposto: la storia di guerre e di morti di questo secolo. La bellissima voce della cantante jazz Donata Höffer legge le struggenti lettere di Gertrud Kant a Max Kaus, artista nelle trincee fiamminghe come Erich Heckel e il “Golem” Paul Wegener. E My Melancholy Baby, che conclude il film sulla parola Love, e che fu scritta da Ernie Burnett, reduce di guerra che riacquisterà la memoria riascoltandola, fu la canzone di Bing Crosby, interprete di McCarey. Il Premio Anno uno viene assegnato a Klaus Wildenhahn dalla città contigua alle trincee del Carso in cui perirono Scipio Slataper e Carlo Stuparich. Dalla città incapace di realizzare il museo di Diego de Henriquez con la forza della sua concezione. Dalla città che si rassegna alla fatalità di una via intestata al Cadorna che mise in scena il carnaio delle trincee carsiche. Il viaggio a Ostenda di Wildenhahn è arrivato a Trieste.

 

Del regista tedesco si vedranno opere di meravigliosa ferocia, come Reise nach Ostende, il suo ritorno sui luoghi della prima guerra mondiale, che il festival allaccerà a un rilancio della misconosciuta collezione Henriquez di Trieste. Perché anche a casa ci sono molti viaggi da intraprendere.

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