Walsh Raoul
Dopo essere stato attore teatrale, domatore di cavalli e guerrigliero con Pancho Villa, trova la propria strada nel cinema, lanciato da D.W. Griffith come attore (Nascita di una nazione, 1915) e aiuto-regista. La sua carriera è una delle più lunghe e feconde (oltre cento film)della storia del cinema.Ottimo direttore di attori, e bravo attore egli stesso (fino al 1929, quando perde un occhio durante le riprese di Il grande sentiero) eccelle nei film d'azione e di avventura, tanto nel periodo muto (Il ladro di Bagdad, 1924; Gloria, 1926) che nel sonoro. Eccelle nel poliziesco realizzando capolavori come The Roaring Twenties (I ruggenti anni Venti, 1939) che lancia come protagonista H. Bogart, e La furia umana (1949). Dà tuttavia il meglio di sé nel genere western, dove quasi ogni singolo gesto umano - osservato in un preciso contesto ambientale - assume un rilievo drammatico decisivo. Fra tanti titoli: La storia del generale Custer, 1941; Notte senza fine e Notte di bivacco, 1947; Sul fiume d'argento, 1948; Gli amanti della città sepolta, 1949; Sabbie rosse, 1950; Tamburi lontani, 1951; Gli implacabili, 1955), dove il suo stile secco e conciso, il suo sguardo virile e il suo gusto per la sfida e il conflitto si concretizzano in immagini di classica compostezza e di suggestiva energia.
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