Teorema
Copia 35mm della Cineteca Nazionale.
«Il teorema in questione ha per argomento l'irredimibilità della borghesia, che è destinata a soccombere proprio attraverso il suo strumento di dominio: la razionalità illuministica. Ultimo tentativo di perpetuare il suo pericolante dominio per la borghesia non può essere che la trasformazione dell'intera società, e in primo luogo delle classi subalterne, in un'unica, omologante Cultura Borghese. Per fare questo deve compiere l'ultimo passo, il più arduo: riuscire a rendere borghese il sentimento rivoluzionario antiborghese. [...] La grandezza, e la forza di Teorema, più che di ogni altro film pasoliniano, che gli hanno guadagnato l'incomprensione pressoché totale (salvo alcune entusiastiche ma altrettanto faziose crociate in favore) degli effettivi destinatari intellettuali dell'opera, consistono nell'aver creato una struttura irriducibile ai parametri di giudizio di tutte le forze esistenti, borghesi o antiborghesi che siano, di aver espresso un'utopia negativa, non la pro- posizione di un ennesimo modello razionale della società dei consumi, magari un po' più socialistico, ma una possibilità di rifondazione del modo di vedere, di conoscere, di convivere. A suscitare la maggior parte delle polemiche è proprio il discorso su cui si struttura la visione palingenetica della rivoluzione per Pasolini: il senso del sacro».
Il Castoro, Milano, 1994
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