Un’ora con Ezra Pound
Copia BetaSP (da 16mm) di Fuori orario.
Venezia, 26 ottobre 1967. Si incontrano per la prima volta Pier Paolo Pasolini ed Ezra Pound, due tra i maggiori rappresentanti della poesia contemporanea: Gianfranco Contini, consapevole dell'eccezionalità dell'evento, chiede alla RAI di filmare l'incontro (che verrà poi trasmesso sul Secondo Canale, nella rubrica Incontri, il 7 giugno 1968). Sono a confronto, infatti, due personalità solo apparentemente divergenti: se l'ars di Pound è legata all'America dei pionieri, Pasolini attinge altresì "dal basso", rifacendosi al mito dell'Italia rurale e contadina, mito che troverà in Teorema - pellicola che girerà proprio di lì a poco - ampio sviluppo. Così lo scrittore friulano commenterà qualche anno dopo, sulle pagine della rivista «Tempo» (5 aprile 1974), l'incontro veneziano: «Pound chiacchiera nel cosmo. Ciò che lo spinge lassù con le sue incantevoli
ecolalie è un trauma che lo ha reso perfettamente inadattabile a questo mondo. L'ulteriore scelta del fascismo è stata per Pound un modo sia per mascherare la sua inadattabilità, sia un alibi per farsi credere presente. In che cosa è consistito questo trauma? Nella scoperta di un mondo contadino all'interno di un mondo industrializzato, di molti decenni in anticipo sull'Europa. Pound ha capito, con abnorme precocità, che il mondo contadino e il mondo industriale sono due realtà inconciliabili: l'esistenza dell'una vuol dire la morte (la scomparsa) dell'altra».
imilleocchi newsletter
Privacy Policy per i visitatori del sito
Secondo quanto previsto dalla Legge 124/2017, l'Associazione Anno uno rende pubblici online gli importi di natura pubblica ricevuti nel 2018.