2016

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Haiku circolari mostra/exhibition

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17 settembre > 28 ottobre 2016

DoubleRoom arti visive, via Canova 9, Trieste

Haiku circolari

opere su carta di Joni Zakonjšek

video haiku di Vlado Škafar

a cura di Mila Lazić e Massimo Premuda
in collaborazione con Jaruška Majovski

nell'ambito del festival I Mille occhi XV edizione

organizzato dall'associazione Anno uno

con l'adesione della Casa dell'Arte Trieste

 

Sabato 17 settembre alle ore 18.30, al DoubleRoom arti visive inaugura "Haiku circolari", una doppia personale dedicata alle recenti ricerche visive di due autori sloveni; la pittrice Joni Zakonjšek e il regista cinematografico Vlado Škafar. La mostra, a cura di Mila Lazić e Massimo Premuda in collaborazione con Jaruška Majovski, rientra nel fitto calendario di iniziative innescate nell'ambito del Festival internazionale del cinema e delle arti I Mille occhi, giunto alla sua 15° edizione col sottotitolo Eternal Breasts.

Anna

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ANNA

di Alberto Grifi e Massimo Sarchielli, 1975, 225'

Sabato 17 settembre, ore 20.45, Teatro Miela



La serata è dedicata ad una delle meraviglie scelte dalla collezione di pellicole dell'Officina Film Club, con l'epocale film manifesto Anna di Grifi e Sarchielli, proiettato nella copia personale di quest'ultimo. Anna fu girato nel 1972 e presentato nel '75 al festival di Berlino, alla Biennale di Venezia e l'anno successivo al festival di Cannes. .Lungometraggio emblematico degli anni '70 sul sotto proletariato giovanile romano, Anna è un film corale di quasi quattro ore girate in video tape e poi riversato in pellicola a 16mm dallo stesso Griffi, particolare che lo rende non solo un importante rappresentante dell'avanguardia italiana ma anche uno dei grandi artigiani e tecnici del cinema.

Under Their S.K.I.N.

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Pod njihovo kožo /Sotto la loro pelle/ Under Their S.K.I.N.

di Vlado Škafar, 2006, 58'

Domenica 18 settembre 2016, intorno all' 1.00, Trieste, Teatro Miela

Under their S.K.I.N. è la testimonianza in forma di documentario delle riprese del film „What are you going to do when you get out of here?" di Sašo Podgoršek, ambientato nelle mine della città slovena di Trbovlje, attualmente abbandonate. A proporsi come sfida per la troupe del film è la valorizzazione del concetto di creazione della danza, basata sull' improvvisazione, la coincidenza e sul libero utilizzo di spazio e tempo e incarnata dal gruppo sloveno di ballerini En-Knap, in contrasto con le regole rigide dettate dalle necessità delle riprese.

LA DOMENICA DEI MILLE OCCHI

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La domenica dei Mille Occhi si apre con Gente Così, lavoro sceneggiato, tra gli altri, da Giovanni Guareschi, e diretto da Fernando Cerchio nel 1949 a cui segue, dal percorso Beloved and Rejected di Olaf Möller, Durchbruch Lok 234, film di Harald Braun.

Il primo pomeridiano conferma l'amore viscerale del festival per il mestiere, la tecnica e i linguaggi, e apre con 11 minuti dal quaderno di Stavros Tornes, breve estratto da un più ampio documentario di Giampiero Rizzo sulla vita e il lavoro del regista e attore greco morto ad Atene nel 1988, noto anche in Italia per aver recitato in "Cristo si è Fermato a Eboli" di Rosi e in "Allonsanfan" dei fratelli Taviani.


E c'è soprattutto il Friuli negli occhi di questa terza giornata del festival: dalle ore 17 lo sconfinamento verso le altre arti continua e si approfondisce

Gente così

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GENTE COSÌ

di Fernando Cerchio, 1949, 85'

Domenica 18 settembre 2016, ore 9.15, Teatro Miela


A Trebilie, un paesino dell'alta Lombardia nei pressi del confine svizzero, il contrabbando è considerato un'attività quasi normale e non criminosa. Visto che il sindaco del paese è un barbiere, gli affari della comunità vengono discusse proprio nella sua bottega, e nelle discussioni infinite interviene anche il parroco, don Candido, che tenta di riportare la pace. Nel paesino giunge una nuova maestra elementare, una donna progressista dalle idee moderne che entra in contrasto con la mentalità patriarcale degli abitanti del paese, mentre don Candido cerca di mediare tra le parti. Il governo vuole costruire una diga ma incontra l'opposizione totale degli abitanti di Trebilie: quando nel paesino giungono i tecnici per rilievi topografici, i paesani, sobillati dalla maestrina, li aggrediscono e la situazione degenera [...]


Durchbruch Lok 234

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DURCHBRUCH LOK 234

di Frank Wisbar, 1963, 85'

domenica 18 settembre 2016, ore 10.30, Teatro Miela


Il ferroviere Harry Dölling vive con sua moglie Ilse e i suoi tre figli a nord di Berlino. Quando il figlio maggiore di Harry viene spinto da un suo insegnante a denunciare il papà di un suo amico, Dölling decide che il suo futuro e quello della sua famiglia non può più continuare nel socialismo, e quindi progetta di raggiungere Berlino Ovest oltrepassando il confine alla stazione di Albrechtshof con un convoglio passeggeri [...]

Gli uomini di questa città io non li conosco...

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GLI UOMINI DI QUESTA CITTÀ IO NON LI CONOSCO

di Franco Maresco, 2015, 86'

Domenica 18 settembre 2016, ore 14.40, Teatro Miela


"Gli uomini di questa città io non li conosco" è un documentario dedicato alla straordinaria figura di Franco Scaldati, autore che ha segnato profondamente la storia recente del teatro italiano. Poeta e drammaturgo di violenta forza espressiva, Scaldati è stato per molti anni la voce degli ultimi, degli emarginati e degli esclusi nella città di Palermo.

Con questo documentario, Maresco ripercorre le origini della tradizione teatrale in Sicilia attraverso un'attenta attività di ricostruzione storica, all'interno della quale contestualizza il lavoro di Scaldati ripercorrendo i momenti salienti della sua carriera.


Odore di terra

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ODORE DI TERRA

di Ermes Dorigo, 1990, 55'

Domenica 18 settembre 2016, ore 17.00, Teatro Miela


Che l'unica intervista televisiva lunga ad Angeli (ma vedendola la si desidererebbe molto più lunga) non sia stata realizzata dalla RAI, dove egli è stato dirigente radiofonico per decenni, ma, e solo in anni tardi, da una piccola emittente di Treppo Carnico, per merito di uno dei massimi studiosi della sua opera, il carnico Ermes Dorigo, dice molto del muoversi in modo schivo di Angeli, nella natura friulana e carnica che gli era propria. In questi 55' ogni parola che arriva da lui ha il segno della verità, e lo sentiamo leggere alcuni versi bellissimi, tra cui quello che inizia: "Posso affermare che esisto...", sublime evidenza come il "Sono nato ma" di Ozu o il "To Be" di Leo McCarey.

55" come secoli

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55" COME SECOLI

di Siro Angeli, 1975, 51'

Domenica 18 settembre 2016, ore 17.55, Teatro Miela



Programma radiofonico 55" Come Secoli, sul terremoto del 6 maggio 1976, con testi di PasoliniNievoSgorlon e dello stesso Siro Angeli letti da Omero Antonutti accompagnati dalla splendida voce di Miranda Martino nelle canzoni friulane.

Con un riferimento nel titolo ai secondi di durata della scossa che il 6 maggio 1976 ha distrutto una vita artistica e sociale di secoli, questa realizzazione è solo a una prima impressione... in realtà già la sorprendente vicinanza all'evento (cui seguiranno purtroppo altre scosse) si mette in contraddizione con l'impianto enciclopedico verso la poesia e la canzone delle villotte friulane, con splendida Miranda Martino quanto lo è la voce principale del friulano e triestino Antonutti [...]

 



 

Un terremoto per tutti

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UN TERREMOTO PER TUTTI

CEDI - Diocesi di Udine, 1977, 19'

Domenica 18 settembre 2016, ore 18.45, Teatro Miela

Raccolto dalla Cineteca del Friuli in risposta al terremoto del 1976, questo cortometraggio anonimo della Diocesi di Udine ci colpisce particolarmente, col suo spirito improntato dalla Chiesa di Paolo VI, in cui quelle che furono all'origine incertezze, indecisioni appaiono spesso grumi di consapevole contraddizione (spingendo comunque l'irruzione roncalliana nella tradizione, in modo forse più appassionante dell'odierna "comunicatività" di Francesco). Questo piccolo, forse casuale film figlio di nessuno, ci arriva oggi con un sguardo spoglio sulla catastrofe e oggi ci appare lungimirante, non solo rispetto ai sismi odierni, ma più in generale verso le distruzioni che oggi incombono nel mondo, non diversamente da come negli anni '20, con un altro titolo emblematico, la splendido Elvira Giallanella di Umanità seppe insieme ricordare e presentire.

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