Ben prima dell'emergenza sanitaria che colpisce tutti i festival, I mille occhi di Trieste, che dirigo, è stato colpito da un male più banale: la crescente insensibilità istituzionale verso i laboratori culturali di libera ricerca. Ma come non provare a fare l'ormai 19ª edizione, di fronte ad attenzioni motivate di spettatori ben oltre la dimensione locale, di preziosi collaboratori, e alla necessità di occuparsi continuativamente delle zone più segrete e appassionanti del cinema? La storica amicizia con Fuori orario - Cose (mai) viste ha così portato a una di quelle convergenze parallele che coltiviamo, e le notti del 18, 19 e 20 settembre del programma di Rai3 saranno la base di quest'edizione del festival che dal 18 al 22 prevede anche tappe fisiche (ne diremo sul prossimo numero), grazie alla solidarietà dei colleghi operatori locali, di amici donor (Massimo Ferrari) e alla generosità di collaboratori come Cecilia Ermini, Stefano Miraglia, Enzo Pio Pignatiello. Ma il ringraziamento primo va a Roberto Turigliatto,