I MILLE OCCHI

Festival internazionale del cinema e delle arti
IV edizione. Risvegli di primavera

Trieste, Teatro Miela, 8-12 novembre 2005


Il festival, realizzato dall'Associazione "Anno uno" e diretto da Sergio Grmek Germani, propone un programma particolarmente ricco di novità ed esclusive, con uno sguardo geograficamente a 360 gradi che quest'anno dedica un'attenzione privilegiata al retroterra centroesteuropeo. Un festival che ama sconfinare in campi diversi per ritrovare quanto vi è di cinema nelle altre arti e che nei margini trova i momenti più alti, consapevole dell'esistenza di un pubblico potenzialmente non solo di nicchia che è curioso di scoprire quanto l'offerta corrente ignora.

La terza edizione del "Premio Anno uno a un cineasta del nostro tempo" va a un grande regista romeno, Mircea Daneliuc, di cui verrà presentato, in anteprima internazionale, il film Sistemul Nervos, commedia amara, che è non solo uno degli sguardi più feroci sulle mutazioni a Est, ma anche la più giocosa decantazione del trash televisivo. Insieme a quest'ultima produzione, verranno proiettate altre opere fondamentali del pluridecennale percorso di questo regista da scoprire, tra cui quel Patul Conjugal che autori come Makavejev e Ciulei ammirano particolarmente. Daneliuc ritirerà il premio e incontrerà pubblico e critica anche per presentare la sua opera letteraria, inedita in Italia ma di prossima traduzione in Francia.

Una sezione del festival sarà dedicata al maestro del cinema sloveno Matjaz Klopcic: che ora ritorna alla regia e che interverrà assieme ad alcune interpreti femminili del suo cinema appassionato. A Klopcic sarà dedicato un programma comprensivo di un'anticipazione in anteprima del suo nuovo film. Nell'esplorazione in deep delle cinematografie del nostro retroterra spiccherà l'omaggio a due grandi cineasti scomparsi, il croato Ivan Martinac e il serbo Zivojin Pavlovic, il cui ultimo capolavoro, scongelato dopo molti anni, aprirà il festival.

Ma, negli sguardi a 360 gradi del festival, attenti anche al cinema italiano, sarà incluso, nel decennale della morte, un omaggio a Nando Cicero, autore che ancorché recentemente riscoperto resta marcato da una limitante sottovalutazione da parte di quella critica che tenacemente continua a negarne il valore. Di Cicero si vedrà l'intera serie televisiva Intrighi Internazionali, che nel 1992 reinventò Trieste come set planetario.

Le proposte spazieranno anche oltre il territorio europeo, con un omaggio a Barbara Loden autrice di un'opera unica, interprete di due capolavori di Elia Kazan e ispiratrice di un altro suo film. Tutte queste opere si proietteranno durante il festival, insieme ad alcuni imprevisti omaggi all'autrice e al suo film Wanda, amato da personaggi come Isabelle Huppert e come Yoko Ono e John Lennon.

Al regista serbo Misa Radivojevic sarà dedicata una sezione che, tra gli altri, proporrà il recente e controverso film Budenje iz mrtvih. Ma anche due film precedenti, tra cui quello che nel 1981 ebbe per protagonista un personaggio di nome Slobodan Milosevic, quando il suo "doppio" reale era ancora sconosciuto.
L'artista britannica di adozione, balcanica di origine, Breda Beban sarà al centro di un'altra sezione del festival, il quale conterrà anche un omaggio al critico-autore Michele Mancini, figura che dalla marginalità si è interrogata nel modo più profondo sulla natura del cinema.

Completeranno il programma un omaggio all'artista colombiano Leo Matiz; un omaggio in progress a Vittorio De Seta; la proposta di un'opera maledetta del cinema italiano come La città dolente di Mario Bonnard, unico film di finzione sull'esodo istriano, di cui con La Cineteca del Friuli si progetta il restauro. Inoltre, in un altro pluriennale percorso in progress, dedicato al cinema che si chiamò sovietico, avrà luogo un omaggio alla Mosfil’m e al suo direttore e regista Karen Sahnazarov, che onorerà il festival con la sua presenza.

Una rassegna quindi che ama percorrere territori e tipi di cinema apparentemente distanti, non in una logica di intercambiabilità bensì di vivace cortocircuitazione.
I cineasti più sperimentali e d'avanguardia insieme a quelli capaci di andare oltre il terreno del trash, cinematografico e televisivo. Il regista di W la foca, un personaggio di “Markette” di Piero Chiambretti come Xena Zupanic o l'omaggio a Celentano possono intrecciarsi con grandi "sconosciuti" come Martinac, Daneliuc, Raynal ecc.
Il festival si considera un evento di produzione culturale e non di sola circuitazione del consumo, e ritiene di trovare il suo cuore nell'incontro con e tra cineasti di tutte le epoche.

Trieste, 2 novembre 2005